Parma: Parolo mastino, difesa ingenua

donadoni_forza_parma_gettyDopo il buon pareggio di martedì sera, il Milan si reimmerge nel campionato con l’obiettivo di risalire la classifica. Oggi pomeriggio, nell’incontro valido per la nona giornata, i rossoneri fanno tappa all’Ennio Tardini di Parma. Parma che finora ha presentanto un rendimento altalenante- al momento ha raccolto nove punti e si trova in tredicesima posizione- ma che non deve essere sottovalutato. Donadoni dispone la sua squadra con un 3-5-2 caratterizzato da corsa e aggressività: gli esterni sono soliti cercare di alternare con regolarità la fase di copertura e quella di spinta, mentre i mediani hanno il compito di interdire e fare densità in mezzo al terreno di gioco, senza però rinunciare- quando possibile- a tentare l’inserimento. Per lo meno in apertura, il Parma dovrebbe adottare una tattica di gioco prudente, rimanendo chiuso e compatto, e basare la propria fase offensiva sulle azioni di rimessa e sulle qualità delle proprie punte.

Punto di forza: Parolo.
Centrocampista in possesso di fisicità, esplosività, dinamismo, grinta, stacco di testa, doti d’inserimento e carisma, capace di recuperare un gran numero di palloni senza perderne e in grado di posizionarsi con profitto sia davanti alla difesa sia come mezz’ala, è lui l’unica costante di una squadra che, fino a questo momento, si caratterizza per discontinuità e mancanza di punti fermi. Malgrado sia molto sottovalutato, Parolo è un centrocampista di tutto rispetto, che si esprime al meglio nella fase di rottura ma che dispone anche di una discreta tecnica: dotato di aggressività e temperamento, è sempre l’ultimo ad arrendersi, lotta in ogni contrasto, corre alla follia, presta attenzione agli equilibri della squadra, protegge al meglio la retroguardia e avvia le azioni di rimessa. E’ lui, senza ombra di dubbio, il vero leader di questo Parma. Siamo sicuri che non possa giocare in un club più blasonato?

Punto debole: difesa.
Là dietro, dal momento che manca Paletta, il Parma soffre parecchio. I centrali di difesa annoverano nel proprio repertorio forza fisica e stacco di testa, ma presentano lacune sotto l’aspetto della mobilità, del senso della posizione e della comprensione dello sviluppo del gioco. Se puntati con insistenza o colti di sorpresa con uno due e inserimenti tra le linee, malgrado uno schieramento a tre consenta loro di completarsi a vicenda, corrono il rischio di cadere in amnesie e concedere varchi da sfruttare. Non a caso, per fare in modo che il centrocampo sopperisca alle lacune dei difensori, Donadoni si affida a un 3-5-2. Peccato che, prima o dopo, i mediani siano costretti ad abbassare il ritmo e che la barriera forse costruita in prossimità della trequarti in soccorso dei difensori possa iniziare a vacillare. Ecco allora che, specie sul lungo andare, dovrebbero uscire le pecche di una retroguardia ingenua e perforabile con facilità. Approfittarne.

Elemento chiave: Cassano.
Genio e sregolatezza, dotato ma discontinuo. E’ lui il fulcro del gioco d’attacco del Parma. Tasso tecnico sopra la media, visione di gioco, dribbling e abilità nella copertura del pallone. Sono queste le sue qualità principali. Dai suoi piedi passano (quasi) tutte le azioni del Parma. Servito a dovere, nel corso di azioni di rimessa, potrebbe mettere in mostra tutto il suo repertorio. Il ritmo partita gli manca ancora, la condizione fisica non è dalla sua, ma la classe non si discute. Le sue giocate- cross per il centravanti e passanti mirati a premiare gli inserimenti e le sovrapposizioni dei compagni- vanno seguite con attenzione e concentrazione: è meglio lasciargli meno spazio possibile.

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