Il giovane attaccante francese sembra essersi fermato al match di ritorno della scorsa stagione contro il Barcellona, quando al Camp Nou centrò il palo alla sinistra di Victor Valdes, sprecando l’occasione di riaprire il discorso per il proseguire il cammino del Milan in Champions League. L’errore su un palcoscenico così prestigioso ha probabilmente bloccato psicologicamente il giocatore, visto che da allora le prestazioni, sempre avare di gol, sono via via peggiorate.
Dopo le sei presenze collezionate tra Serie A e playoff di Champions contro il PSV, ieri Niang aveva l’occasione per mettersi in mostra e convincere Massimiliano Allegri di potersi giocare carte importanti al cospetto di El Shaarawy ai box, di un Robinho fin qui anonimo e di un Matri controfigura di quello visto fino ad agosto alla Juventus. Ne è uscita una prestazione fatta di lanci fuori misura, cross sbilenchi, passaggi troppo veloci e potenti per poter essere tradotti da Saponara in palloni giocabili. E più in generale: una costante indisciplina tattica da lasciare tutti abbastanza perplessi.
“E’ difficile chiedere all’allenatore di giocare di più se si fanno prestazioni così”, ha affermato il tecnico rossonero subito il fischio finale del match. Senza fare nomi, l’allenatore aveva ben in mente i riferimenti. C’è da scommettere che a Niang, escluso ufficialmente per un errore dalla lista Champions, siano fischiate le orecchie. Al punto da non fare in tempo a realizzare di ritrovarsi sul mercato tra poco più di due mesi.
This post was last modified on 14 Ottobre 2013 - 15:42