L’Udinese non riesce a reagire, mentre Montolivo– migliore in campo- e Poli salgono in cattedra: corrono alla follia, recuperano palloni a volontà e si propongono in avanti, impossessandosi della linea mediana, malgrado a volte risultino poco lucidi. Solo sulla catena di sinistra, per via di un Muntari poco in palla e di un Robinho a corrente alternata ma mai incisivo, gli ospiti trovano varchi per colpire. Constant, però, riesce a farsi valere e a coprire con efficacia. Giocano bene anche gli altri componenti del reparto arretrato che, coordinati da un Gabriel scattante e abile nelle uscite, mettono in scena una prestazione convincente. E’ proprio il portiere brasiliano, al 63′, a deviare sulla traversa una bella punizione di un Antonio Di Natale che per l’intero arco di gara è stato controllato con tranquillità dalla coppia Silvestre-Zapata.
Guidolin continua a cambiare modulo, passando dal 3-5-2 al 4-3-1-2 e dal 4-3-1-2 al 4-2-4, ma il Milan riesce a gestire la situazione. I friulani cercano di fare possesso palla e tentano verticalizzazioni mirate a innescare Di Natale, ma i nostri si difendono con ordine, non commettono errori dettati da una scarsa concentrazione, sono determinati e hanno la possibilità di ripartire. Il colpo del k.o. non arriva soltanto per via di un Matri mai in partita e dell’imprecisione di Niang che, lanciato in contropiede da un Kakà che gioca un quarto d’ora di buon livello, in due circostanze non riesce a centrare la porta. Certo, non segnando il Milan il gol del due a zero, nei minuti finali la tensione aumenta. Ma il triplice fischio di Guida sancisce il ritorno alla vittoria. Che è ciò che conta davvero, più di qualsiasi cosa.
This post was last modified on 20 Ottobre 2013 - 14:02