Muntari, in realtà, è uno che i gol alla Juve li ha sempre saputi fare (come per esempio quello decisivo a San Siro nel primo anno di Mourinho), e ieri lo ha confermato. Addirittura una doppietta, se vogliamo anche un po’ fortunosa, che purtroppo però non è servita a nulla. Una sorta di rivincita personale arrivata poco più di 19 mesi dopo anche se il valore intrinseco dei gol è molto diverso. Due gol che comunque certificano una prestazione da migliore in campo fra i suoi. Insieme a De Jong, infatti, il ghanese è l’ultimo ad arrendersi, lotta con ardore (a volte anche troppo) su ogni pallone e non tira mai indietro la gamba.
Sembra avere un conto in sospeso contro la Vecchia Signora. Ma, in realtà, è solo il solito Sulley che i tifosi del Milan hanno imparato a conoscere. Può non avere doti eccelse e concedere qualcosa dal punto di vista tecnico ma ci mette grinta, cattiveria, personalità, coraggio, forza fisica ed agonistica, tiri da lontano ed inserimenti senza palla. Poi c’è un dato che incorona inequivocabilmente l’inizio di stagione dell’ex Udinese ed Inter. I 3 gol realizzati in campionato più quello in Champions al Celtic fanno di Muntari il miglior realizzatore della stagione rossonera assieme a Balotelli (se si esclude il gol di quest’ultimo nel ritorno del play off di Champions).
This post was last modified on 8 Ottobre 2013 - 20:16