Andrea Longoni è giornalista professionista dal 2010. Lavora dal 2006 nella redazione sportiva di Telelombardia e Antenna 3. Inviato a seguito del Milan a Milanello e sui campi, conduce la trasmissione QSVS ogni martedì sera. Da quest’anno collabora con SpazioMilan.it: è sua la firma dell’editoriale del venerdì.
Sei mesi da nove in condotta, da gennaio a giugno, prima di tornare il solito Balotelli. In questo momento al di là degli episodi extracampo, a Milanello da Allegri in giù c’è un discreto malumore nei confronti dell’attaccante bresciano che in campionato, ricordiamolo, non scende in campo da oltre un mese: l’ultima presenza risale al 22 settembre contro il Napoli.
A società, tecnico e compagni non piacciono la scarsa intensità e dedizione con le quali Mario affronta gli allenamenti in settimana: da lui vorrebbero più impegno, e in questo senso non sono casuali gli elogi di Allegri nei confronti di Kakà, che dovrebbe essere preso da esempio. L’uscita dagli spogliatoi dopo il Barcellona con t-shirt e catenozza è soltanto una sfumatura rispetto al momento difficile, e costantemente ribelle, che vive il ragazzo.
In tutto questo la società di via Turati è rimasta seccata dalle dichiarazioni del procuratore Mino Raiola circa una possibile futura partenza del suo assistito rilasciate poco prima di una partita importante come quella col Barcellona: uscita ritenuta non opportuna, se non altro a livello di tempistica. Ulteriore segnale che il rapporto tra Balotelli e il Milan scricchiola.
SuperMario (che si sente superiore a tutti e avrebbe voluto giocare titolare contro gli spagnoli nonostante fosse rientrato in gruppo soltanto alla vigilia) pare abbia smarrito le motivazioni dopo l’inizio a dir poco deludente della sua squadra. Non solo. Lui vuole fare a tutti i costi la Champions League anche il prossimo anno: ecco perché se il Milan non si qualificasse, in estate si potrebbe compiere un clamoroso divorzio.
Twitter: @AndreaLongoni5
This post was last modified on 26 Ottobre 2013 - 10:13