Il Milan che conquista la sua terza vittoria in campionato deve ancora una volta ringraziare Valter Birsa. Il trequartista sloveno ha risolto due di queste partite con altrettanti gol. In fotocopia sono state infatti le gare vinte contro Sampdoria ed Udinese che hanno portato sei degli undici punti che i rossoneri hanno attualmente in classifica. Stesso risultato, stesso marcatore, stesso piede. Un eroe inatteso che sta sorprendendo tutti in positivo. Molto più di altri protagonisti, che invece erano attesi e stanno deludendo parecchio. Continuano infatti a digiunare e a non trovare la via del gol, Matri e Niang.
Due attaccanti, zero gol totali in stagione. Zapata, Mexes, Abate, Muntari, Poli, El Shaarawy, Boateng (prima di andare via), Balotelli, Robinho, Birsa. Già dieci marcatori diversi in questo primo scorcio di stagione e questo lascia ancora più perplessità sulle prestazioni e l’astinenza sotto porta dei due giocatori in questione. Soprattutto Matri per adesso si può considerare a tutti gli effetti una scommessa persa. Da lui, e non tanto da Niang, ci si aspettava quel contributo realizzativo che il Diavolo ora non può pretendere da gente come Pazzini, Balotelli ed El Shaarawy che è ferma ai box. Invece, in otto presenze (quasi tutte da titolare), la porta l’ex Juve non l’ha vista quasi mai.
Ed allora ecco che iniziano già a crescere i rimpianti per i circa dodici milioni spesi sul mercato che potevano essere investiti altrove, in reparti in cui la squadra avrebbe avuto realmente bisogno di rinforzi. Prima del completo reintegro in squadra delle tre bocche da fuoco dell’attacco rossonero, Matri avrà ancora qualche occasione per dimostrare il proprio valore e, magari, finalmente per gonfiare la rete. Martedì ci sarà il Barcellona ed un gol in una partita così importante potrebbe davvero essere la svolta della sua stagione.
Barcellona che senza dubbio evocherà brutti ricordi nella mente di Niang. Il francesino, classe ’94, ha avuto il punto di non ritorno della sua fin qui breve carriera in rossonero, proprio quando al Nou Camp mandò sul palo la palla della possibile qualificazione. Da lì in poi il diciannovenne rossonero ha imboccato un tunnel senza via d’uscita che lo ha portato a prestazioni insufficienti e panchine in serie. Certo il gol non era mai stata la sua caratteristica principale, nemmeno prima del marzo scorso, ma alcune sue giocate lasciavano intravedere qualcosa di buono. Il suo score realizzativo, ad ogni modo, resta inquietante: zero reti segnate in fra Champions e campionato. In un anno la sua unica gioia in rossonero resta quella di Coppa Italia contro la Reggina del dicembre scorso.