Poco meno di nove ore al big match della settima giornata di campionato tra Juventus e Milan, due squadre che fino a qualche stagione fa lottavano per le posizioni altissime della classifica, mentre ora i rossoneri stanno attraversando un momento parecchio difficile, così come i bianconeri non sono al massimo della condizione e, dopo due scudetti vinti consecutivamente, dovranno faticare più del previsto quest’anno per fare il “tris”, dato che le concorrenti (Napoli e Roma in primis) quest’anno paiono essere ancora più agguerrite ed attrezzate. Proprio in vista della grande sfida dello Juventus Stadium, abbiamo intervistato in esclusiva l’amico e collega Nicola Frega, direttore di SpazioJuve, che ci ha parlato dello stato di forma della compagine bianconera e delle insidie che nasconde la sfida alla truppa di Allegri.
Nella nostra intervista di qualche giorno fa, Luciano Moggi ha ribadito un concetto che Galliani porta avanti da anni e cioè che, Milan – Juve è il vero “derby d’Italia” a discapito della sfida con l’Inter. Sei d’accordo?
“Il termine “Derby d’Italia” fu usato per la prima volta dalla leggenda Gianni Brera nel 1967. In quarantasei anni di cose ne sono successe e le gerarchie sono cambiate. Osservando l’albo d’oro dagli anni novanta ad oggi e il peso reale dei titoli italiani vinti dalle squadre, si può dire che il vero derby d’Italia è quello tra Juventus e Milan. C’è da precisare, però, che la partita contro l’Inter suscita negli animi dei tifosi juventini una rivalità molto più accesa“.
Cosa significa per la Juve affrontare un Milan senza il pericolo numero uno, ovvero Mario Balotelli?
“Nulla di particolarmente significativo. E’ ovvio che l’assenza di Balotelli toglie alla gara uno dei protagonisti principali, ed è altrettanto ovvio che per la difesa della Juventus è meglio che Balo se ne stia a casa sul divano, ma, indipendentemente dai giocatori che scendono in campo, Juventus-Milan racchiude automaticamente in sé tutti gli elementi di una grande sfida. Detto ciò, Robinho-Matri è una coppia assolutamente da temere“.
Come arriva la Juve dopo il pareggio di mercoledì col Galatasaray? Quale delle due squadre secondo te risentirà maggiormente delle fatiche di Coppa?
“La Juve arriverà alla gara con la grinta, la cattiveria e la voglia di scacciare via le critiche post Galatasaray. Negli ultimi due anni, Conte e la sua squadra raramente hanno fallito nei momenti di maggiore difficoltà, non hanno mai deluso per due volte consecutive. Quindi, la squadra che incontra la Juventus dopo un passo falso, in questo caso il Milan, deve affrontare la gara con la maggiore concentrazione possibile“.
Credi che tra Milan e Juve ci siano davvero, a livello tecnico e di rosa, otto punti di distacco oppure le due squadre non sono poi così “distanti” almeno sulla carta?
“A mio avviso, ad oggi il divario tecnico tra Juventus e Milan è abbastanza ampio. Sicuramente i tantissimi giocatori infortunati, praticamente una formazione intera, hanno pregiudicato l’avvio di campionato degli uomini di Allegri, ma al Milan, oltre che gli uomini, sono venuti a mancare anche gioco e idee. La solidità, gli automatismi di gioco e la maturità mentale della Juventus al Milan ancora mancano“.
Matri sarà l'”ex dal dente avvelenato”. Secondo te, alla Juve rimpiangono la sua partenza oppure gli arrivi di Tevez e Llorente lo hanno già fatto dimenticare?
“Matri è un ottimo giocatore, tutto l’ambiente bianconero si è legato molto a quello che è un ragazzo esemplare e un professionista serio e di livello, i suoi goal sono stati spesso decisivi e molte volte sono arrivati in partite importanti (basti ricordare la rete al San Siro nella notte del goal di Muntari). Ma se hai giù Vucinic, Quagliarella e Giovinco e ti aggiungono un fenomeno come Tevez e un ottimo giocatore come Llorente, difficilmente arrivi a rimpiangere Matri. Detto ciò, temo molto la sua presenza in campo, soprattutto perché ancora deve sbloccarsi con la maglia del Milan“.
C’è qualche giocatore del Milan che ti piacerebbe vedere con la maglia bianconera?
“Assolutamente si, non ho dubbi nel dire Mattia De Sciglio. Potenzialmente un fenomeno assoluto, già adesso in grado di fare la differenza. Maturità tattica e mentale indubbiamente incredibili per un ragazzo del ’92. A sinistra, a destra, al centro, in qualsiasi ruolo della difesa gioca da veterano. In un periodo storico dove i terzini di livello in Europa si contano sulle dita di una mano, avere un talento come De Sciglio in rosa è davvero una fortuna. Un patrimonio del calcio italiano“.
Quale pensi sia la chiave tattica della partita? Si può ipotizzare pallino del gioco in mano alla Juve e Milan che punta sulle ripartenze?
“Il pallino del gioco lo avrà la Juventus, ma non mi aspetto un Milan rinunciatario o tutto “grinta e contropiede”. In Juventus-Milan entrambe le squadre giocano per vincere, il pareggio non è mai abbastanza. Per il divario tecnico accennato sopra, col vantaggio di giocare in casa e con i tanti infortunati in casa Milan, la Juventus parte nettamente favorita. Ma i pronostici, lo sappiamo, nel calcio hanno sempre contato poco“.