Antonio Conte schiera la sua Juventus con un 3-5-2 di stampo offensivo e finalizzato a fare la partita sin dalle prime battute: i centrali di centrocampo sono chiamati a mettere in circolo grinta e furore e di impossessarsi della mediana, mentre gli esterni hanno il compito di spingere alla follia e di alternare con efficacia la fase offensiva e quella di copertura. I bianconeri possono contare anche su due punte tanto mobili quanto dotate dal punto di vista tecnico. Gli attaccanti della Juventus, supportati anche dagli inserimenti degli interni di centrocampo, dovrebbero essere serviti a dovere tramite cross provenienti dalle corsie laterali e lanci architettati dal regista.
Punto di forza: mediana. E’ nel cuore del terreno di gioco che la Juventus spadroneggia. Conte può permettersi il lusso di affiancare ad Andrea Pirlo, eccelso in fase di costruzione ma molto lento e non incline al recupero palla, interni di centrocampo di livello mondiale. Vidal, Pogba e Marchisio. Due di loro scendono in campo, uno è costretto ad accomodarsi in panchina. Tutti e tre, però, sarebbero capaci di imporsi. Vidal e Pogba annoverano nel proprio repertorio personalità, potenza, carisma, aggressività, grandi doti nell’interdizione e inclinazione all’inserimento. Marchisio dispone invece anche di tecnica e senso del gioco: malgrado adesso stia attraversando un periodo di alti e bassi, non dev’essere sottovalutato per nessun motivo. Grazie al lavoro degli interni di centrocampo, pronti a sdoppiarsi ma allo stesso tempo sempre in grado di rendersi pericolosi, Pirlo è protetto al meglio e si trova nelle condizioni di dettare il proprio gioco.
Punto debole: reparto arretrato. Malgrado Barzagli e Chiellini siano i due difensori centrali italiani più forti, in questo periodo la retroguardia bianconera non sempre ha disputato prestazioni all’altezza della situazione. Bonucci è il punto debole della difesa: pur possedendo forza fisica e potendo contare su un buono stacco di testa, continua a incappare in amnesie e in errori evitabili. Discorso simile va fatto per Buffon che, ormai da troppe gare, non garantisce la sicurezza di un tempo: a volte effettua uscite a vuoto ed è poco agile e, con la sfera tra i piedi, è sempre sul punto di commettere sbagli fatali. Nemmeno Chiellini, centrale di sostanza, al momento è inattaccabile: ha iniziato la stagione mettendo in scena un rendimento altalenante, tanto da avere sulla coscienza anche qualche gol subito (in merito, la rete del Copenaghen insegna).
Elemento chiave: Vidal-Tevez. Sono loro i cardini della formazione di Antonio Conte. Vidal è una fonte di energia inesauribile: corre senza tregua, lotta con foga, recupera una marea di palloni, si inserisce con continuità e ha il coraggio di cercare la conclusione dalla media distanza. In mediana, specie ora che Marchisio sta attraversando un periodo di leggero appannamento, è l’uomo in più. L’altra punta di diamante bianconera è Carlos Tevez. L’Apache svaria su tutto il fronte d’attacco, ripiega quando richiesto, dispone di qualità balistiche e resistenza, sa saltare l’uomo e creare superiorità numerica e presenta un buon senso del gol. Concedergli spazio sarebbe un errore.
This post was last modified on 6 Ottobre 2013 - 14:14