Una voce fuori dal coro: dalla parte del Mister, quella del più debole

Lino Dimitri è giornalista pubblicista dal 2012. Redattore di SpazioMilan.it dal settembre 2011: è sua la firma nell’editoriale del sabato. Lavora nella redazione di LecceNews24.it occupandosi di cronaca, politica, eventi e sport. In passato ha collaborato con Bordocampo.net e Sportmain.it.

L. Dimitri - Redattore SpazioMilan.it
L. Dimitri – Redattore SpazioMilan.it

In queste ultime settimane, con il Milan che annaspa nelle anonime acque di metà classifica e già lontanissimo dai primi tre posti, i “saputelli” di turno sono tornati all’attacco e ad addossare tutte le colpe su un’unica persona: Massimilano Allegri. Stesso copione visto, letto e riletto l’anno passato di questi tempi, stessa storia già vissuta. La memoria continua ad essere troppo corta e, molte di queste persone addetti ai lavori o tifosi che siano, sono le stesse ed identiche che a giugno ne chiedevano la sua riconferma dopo il “miracolo” terzo posto.

Tante le basi su cui si fondono le tesi di tutti quelli che vogliono la testa del tecnico livornese. Le false partenze che continuano ad essere una costante degli inizi di stagione “allegriani”, un gioco che neanche l’anno dello scudetto è mai decollato, un equilibrio difensivo che non è mai stato ritrovato dopo l’addio di Nesta e Thiago Silva, la sua volontà sulle cessioni di Pirlo, Ronaldinho, Inzaghi etc, etc. Tutto vero, tutti elementi innegabili ma tutti discorsi su cui si potrebbero aprire mille parentesi. Non è forse vero che l’ex Cagliari si è trovato in una congiuntura economica talmente difficile da fargli avere in mano la squadra meno forte qualitativamente di tutta l’era Berlusconi? Non è forse vero che nell’anno della “dipartita degli dei”, protagonisti del decennio Ancelottiano, il tecnico ha portato la squadra al terzo posto dopo che a novembre la squadra era in zona retrocessione.

E, tutti ricorderanno che, l’anno scorso di questi tempi ed oltre, erano davvero contati quelli che non ne chiedevano l’esonero. Lui, però, ha continuato a fare il suo lavoro a testa bassa, prendendosi tutte le accuse e ingoiando bocconi amari, dei tifosi, della critica ferocissima e di un presidente che continuava con le sue uscite teatrali mediatiche e con le “battutine” ironiche e di cattivo gusto sullo sgraziato allenatore toscano. Il solo Galliani gli è sempre stato accanto ma  per Allegri l’unica cosa che conta ed è sempre contata è stata il lavoro, i suoi ragazzi (la maggior parte ha sempre continuato a stare dalla sua parte) e le sue idee.

Ed allora avanti così Mister. Male che vada si porterà a termine questa stagione e poi, a contratto concluso, potrai davvero prendere una barca e tornare in Toscana a goderti un po’ di meritate ferie. Ma prima c’è da ultimare un altro miracolo. L’ennesima stagione partita male, come quella dello scudetto (marchiato Ibra e Thiago certo, ma con la sua mano visibilissima su una squadra impenetrabile con i Boateng trequartista ed i Van Bommel davanti alla difesa voluti da lui), come quella del secondo posto (che senza gli infortuni ed il gol di Muntari avrebbe raggiunto senza dubbio un altro risultato), come quella del terzo posto che nessuno avrebbe mai immaginato dopo lo smantellamento societario.

Chi vi parla è convinto che, anche quest’anno, il Milan uscirà fuori dall’attuale torpore e diventerà una squadra, nonostante l’ennesimo calciomercato da zero in pagella e le tante macchie di una rosa che, soprattutto in difesa e a centrocampo, continua ad avere tanti, troppi problemi. Ma la mano del Mister sarà decisiva anche questa volta e, forse per l’ultima, assisteremo al suo ennesimo miracolo calcistico.

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