In questi giorni tantissime voci si sono susseguite sugli episodi di (presunto) razzismo verificatesi nelle ultime giornate di campionato, con protagonisti i tifosi del Milan e quelli del Napoli. Adriano Galliani ha chiesto a gran voce di eliminare il “reato” di discriminazione territoriale, eccessivamente penalizzante verso le società e verso i tifosi “sani”, quelli che sono davvero penalizzati dalla chiusura degli stadi. A rispondere al plenipotenziario di Via Turati, ci ha pensato il sindaco del capoluogo campano, Luigi De Magistris, intervenendo alla cerimonia di intitolazione della sala stampa del San Paolo a Carlo Iuliano, compianto storico addetto stampa degli Azzurri.
Queste le parole del sindaco: “A mio avviso non ci sono discriminazioni di serie A e di serie B. Le regole ci sono e vanno rispettate,sono inserite nell’ordinamento sportivo, quindi devono essere osservate. I napoletani spesso hanno subito discriminazioni inaccettabili, eppure Napoli si sente una città al di sopra delle discriminazioni. Queste sono piccole cose che appartengono a piccoli uomini. Noi siamo un’altra cosa. Bisogna abituarsi ad essere rispettosi degli avversari, degli ospiti e dei connazionali. Anche perchè negli stadi si deve dare un messaggio esemplare da un punto di vista etico considerando anche che, con le televisioni, le partite e le tifoserie vengono osservate in tutto il mondo“.
Il primo cittadino del capoluogo campano continua: “Credo che dagli spalti non bisognerebbe offendere gli ospiti o un calciatore solo perchè ha la pelle di un colore diverso. E’ un concetto a cui bisognerebbe arrivarci da soli ma evidentemente in Italia ci sono persone stupide e le regole si applicano affinchè il tasso di stupidità diminuisca. Quando si fa il tifo, invece, lo si deve fare per spingere alla vittoria la propria squadra, portando rispetto per gli ospiti e per gli avversari“.