Sul codice etico: “Non me ne frego del codice etico, mi pare che in questi anni i ragazzi hanno capito cos’ è. Quando un giocatore è sotto squalifica non viene in Nazionale, ma se è estinta il giocatore viene convocato. Non ho mai convocato un giocatore sotto squalifica. Le critiche? Mi pare una polemica creata ad arte da qualcuno”.
Su Balotelli: “Non è scontato che il Milan abbia evitato di fare ricorso. Negli spogliatoi noi ci guarderemo negli occhi e ci presenteremo ai Mondiali preparati psicologicamente e non fragili: il comportamento di Balotelli ha dimostrato fragilità e questo non va d’accordo con i Mondiali. Mi sono arrabbiato per la squalifica, ma tutti dopo aver visto ciò che è successo devono esserlo se gli vogliono bene. Mario è importante per la Nazionale, perché potenzialmente è uno dei giocatori più forti che abbiamo. In questi giorni ho pensato che quando tutti sono contro una persona, automaticamente io mi schiero con lui. Non darò ultimatum a Balotelli, lo guarderò negli occhi e spero che abbia capito la lezione”.
Sul razzismo: “Dobbiamo cambiare la nostra cultura di andare allo stadio e mai abbassare la guardia. Non penso che l’Italia sia un paese razzista e coloro che non condividono i fischi devono alzarsi e dire basta a episodi come i fischi al minuto di silenzio in memoria delle vittime di Lampedusa”.
Sul suo futuro: “Non c’è fretta, rivaluteremo tutto verso marzo”.
This post was last modified on 7 Ottobre 2013 - 14:29