Dalla Juve al Caen, 7 giorni da dimenticare. Tranne per… Rami

GallianiÈ stata una settimana senza impegni ufficiali per i club, causa qualificazioni Mondiali delle Nazionali, ma possiamo ugualmente dire che, a partire da Juventus-Milan di domenica scorsa, sia successo di tutto. E partiamo proprio dal match dello “Stadium”. Da Torino il Diavolo è uscito con le ossa rotte, in tutti i sensi. Vuoi perché è stata confermata una condizione assolutamente deficitaria, vuoi perché sono accaduti degli episodi che poco hanno a che fare con il calcio giocato. Partendo dal primo punto, ormai si è detto di tutto. La squadra di Allegri non regge assolutamente il confronto con le grandi del Campionato, manca di gioco, di condizione, di fase difensiva. Allo stato attuale solo un miracolo potrebbe rimettere le cose a posto. Per quanto riguarda il secondo aspetto, il comportamento di Mexes, che ha rifilato un pugno evitabilissimo a Chiellini, è stato inqualificabile, ha messo in difficoltà la squadra, esattamente come aveva fatto Balotelli, e ha gettato benzina sul fuoco di un ambiente in gravissima difficoltà. A tutto ciò si è aggiunta l’altrettanto incredibile decisione presa dalla Giustizia Federale di far giocare Milan-Udinese a porte chiuse perché alcuni ultras hanno intonato cori di “discriminazione territoriale” allo Stadium. Insomma, una settimana che peggio non poteva cominciare. IN RIBASSO.

Per fortuna, si è capita dell’assurdità del provvedimento e nella giornata di venerdì è arrivato l’attesissimo passo indietro. Ci si è resi conto che se si chiude San Siro per dei cori contro un’altra squadra, e non un altro territorio, bisogna andare stadio per stadio fino alla terza categoria e chiudere decine o centinaia di impianti, ci si è resi conto che la norma della discriminazione territoriale, così com’è, è semplicemente assurda, ci si è resi conto che per dei normalissimi cori fatti in uno stadio ospite non può pagare la società e tutti gli altri tifosi che vogliono semplicemente vedere la partita, ci si è resi conto, non da ultimo, che la parola razzismo viene usata troppo spesso a sproposito. Se ne sono accorte anche tutte le altre tifoserie organizzate, soprattutto le principali rivali dei rossoneri, Juve, Inter e Napoli, che hanno mostrato solidarietà alla Curva Sud. La Corte Federale non poteva non tornare sui propri passi e ha, quindi, usato il buon senso. Milan-Udinese si giocherà a porte aperte. IN RIALZO.

Questa settimana, inoltre, ha rappresentato la prova tangibile che il mercato non finisce mai, nemmeno quando quello estivo ha chiuso da oltre un mese e per l’apertura di quello invernale ne mancano più di due. Alle voci che danno per possibile partente Alessandro Matri, voci in cui stentiamo a credere, non fosse altro perché non è nello stile Milan acquistare un giocatore così importante e che è cresciuto nel proprio vivaio e cederlo subito dopo sol perché in una manciata di partite non è andato in gol, sono seguite alcune certezze, in tutt’altro ruolo. La società si è resa conto che nel mercato estivo non si è intervenuti dove si doveva intervenire e l’arrivo di Matri e Kakà non ha messo una pezza alle lacune della rosa. Così Galliani, se non altro, ha avuto il merito di fare mea culpa e correre ai ripari, portando al primo rinforzo per la difesa: Adil Rami, centrale francese in rotta col Valencia, che arriverà a gennaio ma in questi mesi avrà la possibilità di allenarsi con la squadra e ambientarsi al meglio. È stato detto che si è intervenuti troppo tardi. Meglio tardi che mai! IN RIALZO.

Una menzione d’onore, adesso che anche le squadre giovanili sono in pausa, la merita la Primavera di Pippo Inzaghi, che sta dando le gioie che la prima squadra proprio non riesce a regalare. I ragazzi allenati dall’ex bomber, infatti, procedono a ritmi spediti, avendo collezionato in campionato una sola sconfitta su cinque incontri e avendo segnato dodici gol contro i quattro subiti, per una differenza reti che è la seconda migliore del girone. Ancora migliore il cammino nella Champions dei giovani, la Youth League, dove i rossoneri sono primi insieme al Barcellona, dopo aver superato Celtic e Ajax. Insomma, sette partite e una sola sconfitta, con una difesa che, a differenza degli anni passati e contrariamente a quella della prima squadra, sembra essere diventata molto più sicura. IN RIALZO.

Chiudiamo con la figuraccia in amichevole di oggi pomeriggio contro il Caen. Il Milan sceso in campo, o meglio non sceso, in terra francese per il centenario dell’ex squadra di Niang è qualcosa di impresentabile. Subito in svantaggio dopo 3’ non entra mai in partita e il 3-0 finale è un risultato che va anche stretto al Caen per quanto fatto vedere in campo. Il migliore dei rossoneri è stato infatti Gabriel, autore di almeno tre interventi decisivi. Senza contare che i francesi hanno colpito anche un palo nella prima frazione di gioco. Ciò che è emerso da questa amichevole, manco a dirlo, è stata la condizione deficitaria della difesa, con Mexes e Zaccardo autori di prestazioni largamente insufficienti. A dimostrazione che finora la pausa non è servita. Occorre cambiare rotta immediatamente, perché sabato a San Siro arriva l’Udinese e i margini di errore sono finiti. IN RIBASSO.

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