Balotelli, i giorni dell’abbandono: solita utopia che resterà tale?

imageNegli ultimi giorni parlare e sparlare di Mario Balotelli sembra diventato lo sport nazionale, colpire proprio lui che della Nazionale è il simbolo, per stessa ammissione di Prandelli e Abete, è un esercizio che i media hanno applicato con precisione in questi settimane di sosta del campionato. Si è iniziato con una presunta voglia (poi scopertasi non vera) di andare via dal ritiro di Coverciano perché infortunato, passando per la manata all’operatore Mediaset, alla frase dopo Italia-Armenia rivolta ai giornalisti (“voi parlate male di me, io faccio gol”) fino al tweet di stanotte in cui Mario è sbottato in una richiesta semplice, come lui: “Vivete e lasciatemi vivere e vedrete le differenze!”. Questo il grido, scritto sul famoso social network, di un ragazzo di 23 anni che si è trovato in un vortice mediatico difficilmente riscontrabile in altri giocatori del recente passato calcistico.

Ormai sui giornali chiunque dice la sua su SuperMario, anche personaggi dello spettacolo che hanno poco a che fare con lo sport o con il calcio. Basta buttare lì una frase su Balotelli e improvvisamente torni alla ribalta, torni sotto i riflettori, perché parlare di Balo è facile, comodo e fa audience. Non ce ne voglia Martina Colombari che lo ha definito maleducato senza probabilmente neanche conoscerlo. Lei è solo l’ultima di una lunga lista di detrattori. Chi non lo conosce lo definisce burbero e arrogante, chi lo vive nel quotidiano e lo conosce per quello che è lo descrive come un ragazzo ingenuo, giocherellone e anche fragile.

Non è assolutamente una vittima, ci mancherebbe, è un privilegiato e le critiche fanno parte del gioco ma la morbosità è un’altra cosa e non gli compete. Scrivere più pagine sul suo malumore con gli addetti all’aeroporto e forse con qualche tifoso perché l’aereo dopo la partita di Napoli non è partito piuttosto che sul pareggio contro l’Armenia (ah proposito gol di chi?) che ha fatto scivolare l’Italia in seconda fascia è quantomeno strano. Sicueramente deve controllarsi ma rimane un ragazzo esuberante ed impulsivo, come tanti suoi coetanei. Ognuno, giustamente, fa il suo lavoro, e in questo momento scrivere di Balotelli fa vendere e fa rumore ma in molti vedono un’esagerazione nel cercare sempre il dettaglio, sempre quel ‘qualcosa’ che non va nel suo comportamento.

Proviamo per un po’ di tempo a parlare di lui soltanto per quello per cui è pagato, solo per le cose che fa in campo, criticandolo ovviamente se sbaglia come contro il Napoli, ma senza avere i riflettori puntati sempre e solo su di lui qualsiasi cosa faccia. Per sua stessa ammissione ha lasciato l’Inghilterra anche perchè era diventato un bersaglio continuo di tabloid e fotografi. Non facciamo lo stesso errore per poi rimpiangerlo e contestare il calcio italiano che non riesce più a trattenere i campioni.

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