Mario Balotelli a Parma ritroverà la Serie A dopo quasi un mese da quel lontano, ma ancora impresso nella memoria, Milan-Napoli (22 settembre), dove dopo un rigore sbagliato ed uno straordinario gol che non bastò per evitare la sconfitta per 2 a 1, decise di intraprendere un duro e maleducato faccia a faccia con l’arbitro Banti, lamentando la serie mirata di falli subiti, alcuni pericolosi, e quasi mai sanzionati a dovere. Una polemica comprensibile nella sostanza ma assolutamente sbagliata e plateale nella forma. Il solito Mario, il “vecchio” Mario, che in cambio ricevette come premio 3 giornate di squalifica (una per l’espulsione e due per la reazione).
Adesso, dopo essere mancato con Bologna, Sampdoria, Juventus ed Udinese, in questo caso per un piccolo infortunio alla coscia, è pronto a rimettere piede nel suo campionato, che fino adesso lo ha visto all’opera solo per il 50% del totale: 8 giornate, 4 in campo e 4 fuori. Non solo, ci sono dei numeri curiosi che mettono alla luce una sua precisa caratteristica: fin qui tutte le 5 reti trasformate, playoff e gironi di Champions compresi, sono state messe a segno sempre e solo nella ripresa. Nel primo tempo Balotelli non ha mai fatto centro. Limite o punto di forza? Difficile da dire, anche se con Torino ed Ajax i suoi tiri dal dischetto sono valsi due punti. Il Milan dimostra di andare al ritmo di SuperMario: tra Italia ed Europa, infatti, 13 dei 22 sigilli realizzati sono arrivati nella seconda frazione.
Una tendenza che di per sé non è sinonimo di difetto, anzi: i rossoneri hanno la convinzione di crederci e di provarci fino alla fine, spesso e volentieri riuscendo ad ottenere qualche misero punticino. Poco incisivo ma non assente, nei 45 minuti iniziali non c’è traccia di Balotelli nel tabellino. Dato curioso da provare a sistemare, anche perché su azione è Muntari il primo marcatore della squadra. Il “Tardini” deve essere l’occasione giusta per recuperare con sudore e sacrificio i giorni persi, ricominciare a correre e smetterla di “colorare” le prestazioni con egoismo e mancanza di rispetto soprattutto verso i propri compagni.