Alle 20.45 di stasera, in occasione del secondo turno della fase a gironi di Champions League, il Milan è chiamato a espugnare l’Amsterdam Arena. L’Ajax di De Boer è una squadra giovane ma che, grazie a dinamismo e lampi di classe, è in grado di metterci in difficoltà.
I Lancieri si schierano con un 4-3-3 votato al gioco d’attacco e alla spinta sulle corsie laterali: gli esterni di difesa si proiettano in avanti con regolarità, effettuando sovrapposizioni e subordinando la fase di contenimento a quella propositiva, mentre gli interni di centrocampo sono soliti muoversi tra le linee e tentare inserimenti. L’Ajax intende fare possesso palla e fare la partita sin dalle prime battute. Il gioco dei Lancieri, in apparenza manovrato, subisce accelerazioni quando gli esterni trovano varchi e possono dare il via ad azioni personali intervallate a passanti per il centravanti.
Punto di forza: gioco sulle fasce. Come già accennato, è sulle corsie laterali che l’Ajax esprime la maggior parte del proprio potenziale. Van Rhijn, Blind e Boilesen sono terzini che effettuano la fase di spinta con costanza ed efficacia: sanno saltare il dirimpettaio, annoverano nel proprio repertorio la resistenza e un buon tocco di palla, tanto da effettuare cross precisi e pericolosi. Le sovrapposizioni dei difensori laterale possono inoltre assicurare maggior imprevedibilità a una manovra in prevalenza caratterizzata dagli affondi di Fischer che, malgrado la giovane età, è un esterno sinistro in possesso di grandi qualità e già capace di mettere in difficoltà difese blasonate. Bene anche sulla destra, dove dovrebbe agire De Sa, apparso in forma nel corso dell’ultima partita disputata.
Punto debole: fase difensiva. I terzini attaccano con foga e furore, ma non sempre ripiegano e spesso incontrano problemi nella fase di contenimento. Così facendo, dal momento che anche i centrocampisti interni sono propensi all’incursione ma peccano in interdizione e fisicità, l’Ajax rischia di subire ribaltamenti di fronte, di concedere terreno per le ripartenze degli avversari e di non mettere la coppia centrale nelle condizioni di rendere al meglio. La presenza di Poulsen, mediano esperto e in grado di assicurare fisicità e concretezza, potrebbe limitare la presenza di varchi in mezzo al campo. La tenuta difensiva dell’Ajax dipende però dal lavoro degli altri due centrocampisti che, a differenza di quanto dimostrato finora, devono interdire e comprendere quando inserirsi e quando ripiegare. Un altro problema evidenziato dai Lancieri è l’inaffidabilità dei portieri. Vermeer e Cilessen stanno attraversando un brutto momento: commettono errori banali, mettono a segno uscite a vuoto, non trattengono conclusioni telefonate e incontrano problemi con la palla tra i piedi.
Elemento chiave: Fischer-Sightorsson. Attenti a questi due: rispettivamente classe ’94 e ’90, presentano un buono stato di forma e un potenziale che permette loro di imprimere la propria griffe sulla partita. Fischer è un esterno sinistro d’attacco dotato di rapidità, progressione, tecnica di base, personalità, inclinazione alla conclusione dalla distanza e abilità nell’uno contro uno. La sua imprevedibilità può creare superiorità numerica e spazi per gli inserimenti dei compagni, le sue giocate non sono mai scontate. La mole di gioco creata in prossimità delle corsie laterali, inoltre, dovrebbe essere concretizzata da Sightòrsson. L’islandese è una prima punta forte dal punto di vista fisico, tanto da essere in grado di far salire la squadra, e che fa del senso del gol e del colpo di testa le proprie armi migliori. A volte non è lucido sotto porta e, se marcato con aggressività e attenzione, può risultare inefficace. Ma non va sottovalutato.