Punti di forza: la compattezza e l’attacco. La tattica di gioco adottata da Ventura assicura densità e solidità. Il Torino, difendendosi con otto uomini dietro la linea del pallone, concede pochi spazi e si trova nelle condizioni di ripartire con efficacia. Superare la linea mediana granata, che abbina interdizione a impostazione, non sarà facile. In attacco, il Toro può contare su punte in grado di assicurare movimento, profondità ed efficacia in zona gol: servite a dovere, specie durante azioni di rimessa, mettono in mostra tutte le loro qualità e sono solite sfruttare al meglio le occasioni a loro disposizione.
Punto debole: la difesa. La retroguardia, pur garantendo fisicità ed essendo in possesso di buone doti tecniche, presenta lacune. I centrali del Toro peccano in merito al senso della posizione e alla mobilità. Spesso, inoltre, incappano in errori dettati dalla scarsa concentrazione. Certo, protetti da esterni dediti alla fase di copertura, i difensori granata si trovano nelle condizioni di rendere con profitto. Ma, puntati con regolarità o sorpresi con tagli e filtranti intelligenti, possono andare in difficoltà da un momento all’altro e concedere palle gol a raffica.
Elemento chiave: Alessio Cerci. Rapidità, mobilità, abilità nell’uno contro uno, tecnica di base, inclinazione verso la conclusione dalla distanza e qualità da assist-man. Sono queste le caratteristiche della punta di diamante del Torino che, dovesse scendere in campo, rappresenterebbe il pericolo principale. Schierato come seconda punta, Cerci svarierebbe su tutto il fronte e potrebbe creare non pochi problemi. Dobbiamo arginarlo a tutti i costi. Vietato concedergli spazi.
This post was last modified on 30 Settembre 2013 - 18:57