Torino: Cerci leader, retroguardia poco mobile

VenturaIl campionato riparte e il Milan è chiamato a saccheggiare l’Olimpico di Torino. L’incontro si prospetta tutt’altro che facile: i granata sono una compagine ostica e, specie tra le mura amiche, possono mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Giampiero Ventura schiera i suoi uomini con un 3-5-2 di contenimento ma, allo stesso tempo, caratterizzato dalla tendenza a fare la partita. Gli esterni di centrocampo rimarranno in prevalenza bloccati e si dedicheranno alla fase di copertura, tanto che il modulo in determinate situazioni dovrebbe trasformarsi in un 5-3-2, mentre i mediani la metteranno sull’aggressività ma non rinunceranno a effettuare inserimenti e cercare di praticare il possesso palla.

Punti di forza: la compattezza e l’attacco. La tattica di gioco adottata da Ventura assicura densità e solidità. Il Torino, difendendosi con otto uomini dietro la linea del pallone, concede pochi spazi e si trova nelle condizioni di ripartire con efficacia. Superare la linea mediana granata, che abbina interdizione a impostazione, non sarà facile. In attacco, il Toro può contare su punte in grado di assicurare movimento, profondità ed efficacia in zona gol: servite a dovere, specie durante azioni di rimessa, mettono in mostra tutte le loro qualità e sono solite sfruttare al meglio le occasioni a loro disposizione.

Punto debole: la difesa. La retroguardia, pur garantendo fisicità ed essendo in possesso di buone doti tecniche, presenta lacune. I centrali del Toro peccano in merito al senso della posizione e alla mobilità. Spesso, inoltre, incappano in errori dettati dalla scarsa concentrazione. Certo, protetti da esterni dediti alla fase di copertura, i difensori granata si trovano nelle condizioni di rendere con profitto. Ma, puntati con regolarità o sorpresi con tagli e filtranti intelligenti, possono andare in difficoltà da un momento all’altro e concedere palle gol a raffica.

Elemento chiave: Alessio Cerci. Rapidità, mobilità, abilità nell’uno contro uno, tecnica di base, inclinazione verso la conclusione dalla distanza e qualità da assist-man. Sono queste le caratteristiche della punta di diamante del Torino che, dovesse scendere in campo, rappresenterebbe il pericolo principale. Schierato come seconda punta, Cerci svarierebbe su tutto il fronte e potrebbe creare non pochi problemi. Dobbiamo arginarlo a tutti i costi. Vietato concedergli spazi.

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