Un monito poi al calcio italiano: “La verita’ e’ che in Italia si e‘ malati di tatticismo. In Europa le squadre aggrediscono guardando in avanti, da noi invece si riscopre il libero per preoccuparsi di contenere. La difesa a tre, che poi di fatto e’ a cinque, non la fa praticamente nessuno al mondo. Le grandi squadre non si snaturano mai”.
E ancora: “Ci sono troppi stranieri e parecchi si prendono senza neanche conoscerli, per poi mandarli via dopo tre-sei mesi. Capisco se uno cerca e prende all’estero i giocatori che fanno la differenza, ma non tanto per prenderli. Il periodo migliore del nostro calcio s’e’ visto quando erano meno, mentre oggi ne giocano 1.300 tra prime squadre e settori giovanili. Va messo un freno, – chiude – devono capirlo i presidenti e il sistema calcio nel suo complesso”.
This post was last modified on 16 Settembre 2013 - 19:40