Il gol che torna dopo nove mesi ed un posto da conquistarsi: Robinho chiamato alla stagione del riscatto

robinho milan-cagliari (spaziomilan)La partita di domenica a San Siro contro il Cagliari era un appuntamento importantissimo, di quelli da non fallire per non perdere il contatto con le big del campionato, tutte, eccezion fatta per la Lazio, a quota sei punti. Ed il match è stato indirizzato subito sui binari giusti, grazie al classico gol dell'”uomo che non ti aspetti.

Robinho è tornato ad esultare insieme ai tifosi rossoneri dopo la trasferta di Torino del nove dicembre 2012. Quasi nove mesi per attendere il ritorno al gol de “o’ rey de la pedalada“, che dopo un’estate con la valigia in mano, è restato al Milan e costituirà una freccia in più nell’arco di mister Allegri. Proprio il tecnico toscano lo schiera a sorpresa nel match contro gli isolani, al fianco di Balotelli nel nuovo 4-3-1-2; è il minuto otto quando SuperMario mette in mezzo, doppio “velo” di Montolivo e Muntari e gol facile facile per l’ex Real Madrid e Manchester City. Binho resta in campo fino al minuto 65, quando lascia il posto al debuttante Matri, e nell’ora di gioco mostra una condizione fisica che sta tornando verso livelli accettabili, ma anche quella pecca chiamata concretezza che lo porta spesso ad optare per la giocata più complicata e spettacolare, invece che per quella semplice e di grande efficacia. La sensazione, comunque, è che quest’anno per Binho le opportunità non mancheranno, visto che il nativo di Sao Vicente è un vero e proprio jolly per il reparto offensivo, potendo giocare sia da esterno, sia da seconda punta, sia da trequartista.

Tutto questo, ovviamente, se funzionano entrambe quelle componenti che negli ultimi due anni rossoneri non sono mai riuscite a combaciare, quasi fossero due rette parallele: la testa, perchè Binho deve restare concentrato solo ed esclusivamente sul Milan, senza pensare alle pur seducenti mete brasiliane. E le gambe, che devono andare con i giri giusti per un giocatore che fa dell’imprevedibilità la sua arma migliore. Che magari, nell’anno del Mondiale in casa e con Ricky Kakà al suo fianco, Binho torni ad essere quello dell’anno dello Scudetto?

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