Tutto sommato buono il primo tempo degli uomini di Prandelli, che giocano quasi in scioltezza per il primo quarto d’ora, con un Balotelli, fin lì, spesso e volentieri nel vivo dell’azione. Poi il calo e la doccia fredda del gol dell’ormai ex laziale Kozak. Gli azzurri reagiscono quasi subito, con SuperMario che si divora letteralmente tre ghiottissime occasioni, due delle quali nel giro di un minuto tra il 24’ e il 25’, prendendosi i sonori fischi dello Stadium. Si ripete al 36’, quando Pirlo gli serve un pallone splendido sulla testa, ma Balo conclude addosso a Cech. Negli ultimi 15 minuti della prima frazione, l’Italia, alla ricerca del pareggio, rischia in alcune situazioni di contropiede.
La seconda frazione inizia come la prima. Gli azzurri premono sull’acceleratore alla ricerca del gol e stavolta le cose vanno meglio. Dopo solo 6’ dall’inizio del tempo, infatti, Chiellini ringrazia Cech per un errore in uscita sull’angolo di Pirlo e insacca di testa il gol del pari. Neanche il tempo di riprendersi, che i Cechi subiscono il secondo. Stavolta il protagonista è Balotelli, già pronto a essere attaccato per gli errori della prima frazione. L’attaccante rossonero è bravo a ricevere il pallone al limite dell’area e a saltare Gebre Selassie, costringendolo al fallo da rigore. Dal dischetto, manco a dirlo, Mario è implacabile.
Siamo solo al 9’ della ripresa, la partita sembra ancora lunga, ma di clamorose occasioni da gol non se ne vedono più. Segnaliamo soltanto l’espulsione di Kolar per doppia ammonizione, a due minuti dalla fine, per un’entrataccia ai danni di Balotelli. Dopo 4’ di recupero, l’arbitro Eriksson decreta la fine dell’ostilità. Nonostante un gruppo di qualificazioni mondiali non ostico, ma neanche semplicissimo, la Nazionale è, per la prima volta nella storia, alla fase finale della rassegna iridata con due turni di anticipo.
Dei due rossoneri scesi in capo, sottolineiamo una buona prova di Balotelli, anche se un po’ altalenante. L’attaccante rossonero, infatti, inizia discretamente bene, ma è protagonista in negativo nella fase centrale del primo tempo, quando si divora soprattutto due occasionissime, errori certamente non da lui, ripetendosi 10’ dopo. Tuttavia, Mario non si scompone, rientra nella ripresa e fa quello che sa fare. Si procura il calcio di rigore della qualificazione, che egli stesso realizza, per il ventesimo centro su venti tiri dal dischetto in partite ufficiali. Manco un cecchino. Inquantificabile il numero di falli che riesce a guadagnarsi grazie alla sua fisicità. Risulta fondamentale soprattutto in chiusura di match, quando causa l’espulsione di Kolar e subisce altri duri interventi che fanno passare minuti preziosi. Rischia, ancora una volta, di cadere nelle provocazioni. Bravo l’arbitro a saperlo prendere per il verso giusto.
Meno bene, invece, Riccardo Montolivo, spesso e volentieri fuori dal vivo dell’azione. Più che altro la sua è stata una partita insolita, essendo stato chiamato maggiormente a fare la fase interdizione che quella di impostazione, come spesso gli è accaduto nelle ultime uscite in Nazionale. Nonostante questo, però, il centrocampista rossonero si è ben comportato, recuperando una buona quantità di palloni. In ogni caso, non sembra che il ruolo in cui lo ha schierato Prandelli sia quello che gli si addice di più.
This post was last modified on 11 Settembre 2013 - 17:27