Benché lo stesso dott. Castellacci abbia definito ai microfoni di Rai Sport la contrattura occorsa al terzino di Sant’Agata de’ Goti come “piccola”, Abate aveva ammesso, poco dopo, agli stessi giornalisti, che “il dottore è pessimista” riguardo un suo recupero contro la Repubblica Ceca, e ha avuto ragione. “Ho sentito come una punturina alla coscia, non so come altro spiegarlo – ha detto il terzino rossonero – Ho provato a rimanere in campo ma sentivo dolore quando cambiavo passo, quindi ho chiesto la sostituzione”.
Riguardo la partita ha aggiunto: “Oggi abbiamo fatto bene in una partita fondamentale, mettendo un tassello importante per la qualificazione. La prima mezz’ora abbiamo avuto difficoltà a trovare la soluzione vincente, poi, dopo il vantaggio, la nostra qualità ha fatto la differenza”. In merito alle numerose voci sull’addio di Prandelli, Abate ha tenuto a precisare che “non hanno distratto la squadra, che dal punto di vista del temperamento ha fatto benissimo: volevamo i tre punti e ci siamo riusciti”.
Molto sfortunato il terzino rossonero, che era rientrato qualche settimana fa dopo un infortunio di quasi due mesi, la lussazione alla spalla a seguito di un contrasto di gioco con Neymar alla Confederations Cup. Abate, che a gennaio era stato dato più volte sul piede di partenza, ha incassato la fiducia incondizionata della società e, nonostante il non breve periodo di assenza dai campi, era rientrato in ottima forma. Dimostratosi, al rientro, uno dei migliori in campo nella trasferta olandese contro il PSV, dove ha fornito l’assist per il gol di El Shaarawy, il terzino rossonero e della Nazionale ha continuato a sfornare ottime prestazioni, scoprendosi ancora più fondamentale in fase difensiva, dove spesso e volentieri ha messo una pezza alle amnesie dei centrali, con alcune prodigiose chiusure.
Anche e soprattutto per questo, l’infortunio occorso ieri al giocatore campano è una mezza tegola (aspettando gli esiti delle analisi strumentali) per Allegri, già costretto a rinunciare sull’altra fascia all’altro terzino nel giro della Nazionale, Mattia De Sciglio, e con un modulo che, con l’arrivo di Kakà, si concentrerà, nel reparto offensivo, più sul gioco per vie centrali, non prevedendo ali, per cui il compito di spinta dei terzini diventa ancora più importante.
This post was last modified on 7 Settembre 2013 - 15:21