“Sono abituato a un Milan forte – ha esordito Kakà –, ma ho scelto una squadra per avere la gioia di giocare a calcio. Che in Spagna un po’ avevo perso“. E allora ecco il ritorno più atteso, così introdotto da Galliani: “Negli ultimi giorni di mercato nascono le trattative più interessanti, bisogna solo aspettare“. Già, ma guai a definire il Milan per questo motivo una squadra senza programmazione o, ancora più grave, col blasone in leggera flessione.
Il rischio, in tal caso, è dietro l’angolo. Ed è un autentico Galliani show: “Negli ultimi 5 anni, ci sono solo 7 club che hanno fatto 5 volte il group stage. Mentre in Italia mi accorgo che il Milan ha fatto 378 punti negli ultimi 5 anni, 358 la Juve e 354 l’Inter. Quindi sta storia che sono cambiati i tempi comincia a scocciare: ricordo che il Milan ha vinto uno scudetto tre anni fa, era in testa due anni fa fino ad aprile ed è arrivato terzo l’anno scorso. Rivendico la storia del Milan. Noi non soffriamo di sudditanza psicologica“.
“Sembra che sei arrivato in una squadra di barboni“, sussurra ancora l’ad nell’orecchio di Kakà. Meglio virare sui dettagli della trattativa: “Ho chiamato Galliani per cinque volte attorno alle 2.30 di quella famosa notte senza ricevere risposta alcuna“, svela tra le risate Ricky. E ancora: “Poi ha risposto un suo amico…“. “Piano con l’amico – precisa Adriano –, perché l’amico, di notte, a Madrid… Insomma…“. Clima disteso, grosse risate, tutti contenti. E che ora sia il campo a restituirci, visite mediche alla mano, il miglior Ricky di sempre.
This post was last modified on 5 Settembre 2013 - 21:22