Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Editorialista per IlSussidiario.net, collabora con La Gazzetta dello Sport e Il Giornale. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. Da agosto 2013 è la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason.
Quando si parla di problemi in difesa si tende quasi sempre a pensare che i gol incassati siano imputabili esclusivamente agli errori dei singoli. Soprattutto dei centrali. A difesa (è proprio il caso di dirlo) di Mexes e Zapata, titolarissimi di un reparto che ha incassato cinque reti nelle prime tre giornate di campionato, va detto che è mancato in più di un’occasione in queste prime settimane l’apporto in copertura degli esterni: il Milan non ha terzini in grado di difendere, è una triste ma sacrosanta verità. E sarebbe facile accanirsi contro Zaccardo ed Emanuelson, schierati sabato a Torino per mancanza di alternative. È un discorso valido anche per Constant e Abate, dalla corsa a tratti devastante quando è in giornata, ma non sempre reattivo ed efficace, ad esempio, nelle diagonali.
La speranza ha sempre il nome di Mattia De Sciglio, ora infortunato, che sta crescendo da esterno adattabile su ambedue le fasce, ma che non mi stupirei di vedere presto al posto di uno dei centrali. Certo, si parla sempre di un ragazzo di 21 anni con tutta la carriera davanti, col peso della conferma che penderà sulla sua testa nel corso di questa stagione, ma che già “rischia” di giocarsi un posto da titolare azzurro nella spedizione brasiliana dell’estate prossima. Il futuro è roseo, dunque. Ma il presente? Il presente, almeno fino a gennaio, vivrà nell’attesa dei recuperi di Bonera, Silvestre, dei già citati Abate e De Sciglio e, chissà, nella ricerca di nuove soluzioni. Come l’adattamento di Poli da esterno destro, tanto per dire. Difficile scalzare Mexes e Zapata e, ad onor del vero, sembra anche difficile trovare alternative migliori sul mercato.
Questo potrebbe spiegare e, in parte, giustificare l’immobilismo di fine agosto di Adriano Galliani, che un tentativo vero lo ha fatto nelle ultime ore solo per Davide Astori. Ricevendo il secco “no” del compagno di comunicati stampa, Massimo Cellino. Non è escluso che, sulla falsa riga dei promessi sposi Nainggolan-Juve, ad inizio 2014 anche il pupillo di Massimiliano Allegri possa raggiungere Milanello. Ma, se anche così fosse, resta da capire quanto Astori possa davvero cambiar pelle alla fase difensiva rossonera. Forse, prima ancora, dobbiamo chiederci se esista oggi un difensore sul mercato in grado di farlo. Lo chiediamo prima di tutto a chi ieri sera, dopo il pur grande gol di Luca Antonini in Sampdoria-Genoa, è riuscito per un paio d’ore a rimpiangere perfino l’ex 77. Delirio puro.
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