Alla conferenza di ripresentazione di Kakà anche Adriano Galliani conferma che il Milan tornerà al modulo che da sempre è nelle sue vene: il 4-3-1-2. Il problema è che con questo modulo qualche giocatore dovrà snaturarsi o aggiornare il suo repertorio: in primis Stephan El Shaarawy. In questo dovrà essere abile Allegri a permettere ai giocatori di adattarsi nel miglior modo al nuovo sistema tattico. Intanto a Sky Sport ha parlato di tutte queste cose Davis Mangia, ex allenatore della nazionale under 21.
Il tecnico di Cernusco sul Naviglio è ora libero e qualche tempo fa era stato accostato alla panchina vacillante di Allegri del post Eindhoven: “Fortunatamente nessuno mi ha tirato in ballo, del resto non penso di aver mai dato adito alle voci di mercato“. Una smentita secca. Anche perché coi gironi di Champions in tasca Allegri può stare tranquillo che la sua panchina al momento è salda. Per il futuro si vedrà. Passando invece a chi il mister toscano dovrà dare uno spazio diverso in questo nuovo Milan col trequartista, e parliamo di El Shaarawy, Mangia si dice sicuro che il faraone saprà ritagliarsi un nuovo spazio: “È un giocatore che ha fatto molto bene come esterno d’attacco nel tridente, ma con il nuovo modulo dovrà evolversi e modificare alcuni movimenti. Credo che possa agire anche da seconda punta, come hanno detto anche Allegri e Prandelli. È un giovane ragazzo, ricordiamolo, ma sa che bisogna lavorare duro per crescere e migliorare“.
Stephan è stato alle dipendenze di Mangia nella nazionale under 21 per poco tempo, perché Prandelli l’ha voluto subito aggregato ai grandi. Ora Kakà, Matri e Balo occludono gli spazi del faraone che dovrà impegnarsi e rimodellarsi su un modulo solo apparentemente non suo. Apparentemente, perché comunque la si veda nel caso giochino ElSha, Balo con dietro Kakà non è poi tanto diverso da un faraone largo, Balo prima punta e Boateng che parte largo a destra per tagliare tra le linee. Che giochino un trequartista e due punte, o una punta con due esterni ultra offensivi, sempre tre attaccanti sono. E allora di cosa ci stiamo preoccupando?