L’amministratore delegato mago del mercato, si sa, è uno che i suoi calcoli li ha sempre fatti piuttosto bene: nessuno meglio di lui tra i vertici rossoneri, forse, riesce a interpretare e ad entrare in sintonia con i desideri e le voglie della tifoseria. E difficilmente sbaglia: aveva capito gli umori del suo popolo a gennaio, con il trionfale sbarco di Mario Balotelli e adesso ha riportato all’ovile una fetta enorme di milanisti feriti con il commovente e mediaticissimo ritorno di Ricardo Kakà.
Keisuke Honda, è evidente, non avrebbe suscitato altrettante emozioni nei cuori rossoneri: non è un giovane top player in rampa di lancio come Mario, non ha un serbatoio di ricordi da pelle d’oca, a cui poter attingere quasi all’infinito come il brasiliano tornato dall’esilio. Accanto a motivazioni puramente di cuore, non dimentichiamo che Ricky ha giocato un precampionato di tutto rispetto con la camiseta blanca: vuole il Mondiale, vuole riprendersi a tutti i costi un posto nell’Olimpo degli dei del calcio e nelle prime dichiarazioni da rossonero è apparso sereno, soddisfatto e motivato come non appariva da anni.
Se Kakà dovesse davvero prendere in mano in modo convincente la trequarti rossonera molto difficilmente, a gennaio, Adriano Galliani metterà sotto contratto un altro giocatore offensivo. Da adesso, con ogni probabilità, i riflettori saranno puntati sulla difesa e sui goal evitabilissimi incassati in queste prime uscite ufficiali. Il presidente del CSKA Mosca Giner, com’era prevedibile, non ha preso bene questo nuovo colpo di fulmine tra il Milan e Kakà: lui, infatti, il suo giocatore voleva venderlo ora, non perderlo a parametro zero a gennaio. Le ultime dichiarazioni da lui rilasciate, non a caso, sono quelle di un uomo di calcio ferito: “Galliani è un ottimo dirigente, il Milan è un club solido, ma sono sicuro che in inverno Keisuke riceverà molte offerte, con stipendi ancora migliori”. Ma a quel punto il Milan sarà davvero ancora lì ad aspettarlo?
This post was last modified on 6 Settembre 2013 - 17:48