Scorrendo la carriera del “bambino d’oro”, si risale fino al primo febbraio 2001, quando Ricky scende in campo per la prima volta nel calcio che conta con la maglia del Sao Paolo: ancora diciottenne, diede grande spettacolo nei minuti giocati contro il Botafogo, per poi trovare il primo gol solo tre giorni dopo contro il Santos. Meraviglie brasiliane che attirano su di lui le attenzioni del Milan, che lo porta in Italia tra lo stupore generale: Kakà debutta ad Ancona il primo settembre 2003, titolare alle spalle di Inzaghi e Shevchenko. Il Milan quella partita la vince per 2-0 con la doppietta del bomber ucraino, ma quel ventenne venuto dal Brasile lasciava già presagire le mirabili cose che avrebbe fatto vedere nei sei anni con la casacca rossonera. Prima, appunto, di trasferirsi al Real Madrid, che lo paga fior di milioni nell’estate del “supercolpo” Cristiano Ronaldo; il ventinove agosto debutta al Bernabeu contro il Deportivo La Coruna. I blancos vincono per 3-2, ma Kakà non lascia tangibili segni della sua presenza in campo, come, purtroppo, farà durante tutta la sua militanza nella capitale spagnola. Anche con la Nazionale brasiliana il trend viene rispettato in pieno: debutta in un 6-0 contro la Bolivia nel gennaio del 2002, senza trovare gloria e il primo gol contro la Seleçao arriva addirittura oltre un anno dopo.
Tutto questo per dire cosa? Che magari i tifosi rossoneri potranno capire come sarà il “Kakà-bis” già dalla sfida di domani in casa del Torino, auspicandosi che il debutto (e ancor di più la stagione stessa) sia di quelli migliori e che “Smoking Bianco” ritrovi, con la maglia rossonera, quell’ardore e quella magia che si erano affievoliti con la camiseta merengue.
This post was last modified on 13 Settembre 2013 - 16:07