Alessandro Diamanti è uno di quei giocatori che si sanno far voler bene in un attimo, senza distinzioni di colori: per le punizioni con il contagiri, per la capacità di smarcare i compagni davanti alla porta, per l’animo ruspante e sfrontato, per la sua classe mai fine a se stessa, ma sempre al servizio del bene rossoblù. Alessandro Diamanti, insomma, è uno di quelli che dal calcio una grande occasione la meriterebbe.
Il suo momento sembrava esser arrivato proprio quest’estate, quando a più riprese si era parlato di un infuocato derby tra il Diavolo e la Juventus per assicurarsi le sue giocate da manuale. Il continuo ping pong tra le due eterne rivali, alla fine, si è invece rivelato un gioco evanescente e fine a se stesso: ci ha pensato lo stesso giocatore, forse stanco di voci prive di qualsiasi contenuto, a placare questo gioco delle parti senza fondamento. Eppure un momento a inizio giugno in cui il Diavolo e Alessandro Diamanti sono stati davvero in procinto di mettersi in contatto c’è stato. Cos’abbia fatto cambiare idea alla squadra rossonera è cosa ormai nota: la poca voglia di investire tanti soldi in un giocatore non più giovanissimo, l’improvviso quanto definitivo ritorno di fiamma con Kakà.
Eppure Alessandro Diamanti un grande giocatore lo è rimasto, anche lontano dai grandi palcoscenici. Tanto lui, in provincia, la sua forza e la sua carriera le ha costruite e rafforzate. Livorno, Brescia, ora il Bologna stasera avversario dei rossoneri. E affrontarlo sarà tutt’altro che semplice: per la sua naturalezza nel calciare, per la sua rapidità d’esecuzione, per la precisione con cui spesso e volentieri cerca e trova i suoi compagni. Se il Diavolo non vorrà aver problemi grossi, dunque, stasera dovrà partire proprio da lì.
This post was last modified on 25 Settembre 2013 - 17:56