La Serie A corre veloce, l’esatto contrario fatto dal Milan fin qui che domani a San Siro affronterà la Sampdoria consapevole che “dovrà assolutamente vincere”. Questa è stata la prima e quasi unica dichiarazione che Allegri, nella conferenza stampa di Milanello, ha espresso verso il prossimo delicato ma decisivo incontro di campionato, non per sua volontà ma soprattutto per una mancanza di domande in merito. Balotelli, Matri, Robinho, De Jong, difesa e classifica hanno preso il sopravvento rispetto all’atteggiamento che i rossoneri dovranno mettere in campo contro la squadra di Delio Rossi, che in passato ha dimostrato di saper mettere in seria difficoltà lo stesso Max. Pregi e difetti dei blucerchiati li possiamo osservare con i nostri occhi o ipotizzare, ma è strano, anche spiacevole, che (teoricamente) il principale argomento del presente sia stato dibattuto pochissimo.
Le scuse di Balotelli prima, i momenti di Matri e Robinho e la diffida di De Jong (che domani giocherà) poi anziché la Sampdoria, che non è stata analizzata nel dettaglio. Questo, ovviamente, in conferenza: Allegri sa bene che ottenere il successo non sarà una passeggiata, contro una formazione “fastidiosa” e che può far male. Gastaldello, Palombo, Obiang, Gabbiadini e compagni non possono passare in secondo piano. E nell’allenamento della vigilia, da poco concluso, l’argomento è stato toccato a fondo. Il resto viene dopo. Rimonta e modulo compresi.
Allegri oggi ha ribadito con forza questo concetto: “Sono sicuro che a Natale saremo in una posizione diversa di campionato”. Tradotto: nei pressi del vertice. L’obiettivo della rimonta, ma anche un possibile ed interessante spunto di gioco. Quello di provare, in qualche occasione, anche il 4-3-2-1, proprio quell’”albero di Natale” così caro ad Ancelotti e vincente per il Milan. Kakà, Saponara, El Shaarawy, Birsa e Montolivo: non mancherebbero certo le soluzioni da inserire in questo “nuovo” schieramento. Un’idea, da mettere in pratica eventualmente solo dopo la Sampdoria. Perché domani c’è la Sampdoria da battere.