I 3 punti conquistati dal Milan all’esordio dei gironi di Champions mancavano da due anni: l’anno scorso 0 a 0 a San Siro contro l’Anderlecht, nel 2011/2012 2 a 2 a Barcellona. Al primo anno in rossonero di Allegri, invece, arrivò il successo con l’Auxerre, grazie ad un super Ibrahimovic. Quella di ieri sera è stata una vittoria di enorme valore, ma anche sofferta e fortunata, che ha comunque messo in evidenza limiti e problemi, infortuni a parte, di una squadra ancora insufficiente come gioco e condizione. Ma il Celtic è stato battuto. Un Milan povero di idee e ricco di… parametri 0.
Sì perché un dato curioso e significativo che può essere evidenziare, riguarda il valore del cartellino espresso dagli undici iniziali della formazione schierata dal Diavolo. Sono ben 5, infatti, i giocatori che sono scesi in campo “gratis”: da Zaccardo a Muntari, passando per Abbiati, Mexese Birsa, che non sono costati nulla se non per l’ingaggio. E’ un Milan al risparmio, che può considerare un pregio quello di avere limitato le spese per diversi acquisti, ma soprattutto che non può nascondere la difficoltà nel rinforzare la rosa, da due stagioni non competitiva per lottare alla pari in Europa.
Rimanendo sui numeri, ci sono anche i 6,4 milioni di Zapata (prestito a 0,4 e riscatto a 6), i 4 miliondi di Constant, i 3,5 milioni di De Jong, i 500.000 euro di Nocerino, i 12 milioni di Matri e i 20 milioni di Balotelli. Al “Meazza” correvano poco più di 40 milioni. Nemmeno pochi, ma nel calcio di oggi vince chi (stra)offre di più ed il bottino “nostrano” dimostra la differenza rispetto a diverse, troppe, big europee. Soldi che però non cancellano la prestazione, di cuore e sacrificio.