Merita invece più critiche la prova di Muntari, che fa e disfa come da copione senza riuscire a conquistare dei benefici. Sulley è sinonimo di confusione, anche in senso positivo: quella che è servita a Torino e in Champions, quella che ieri sera non era necessaria. Ha sorpreso il cambio di Allegri, quando al 73’ ha deciso di sacrificare Poli rispetto al ghanese, in un momento in cui l’incontro richiedeva più piedi buoni che muscoli e polmoni. “E’ intoccabile?”, ieri qualche tifoso lo ha domandato a gran voce. Difficile che sia così, ma è pur vero che fino adesso Muntari è sempre sceso in campo tranne che a Verona. Il quesito è legittimo, ma nei numeri ci sono più pro che contro: Muntari è anche il secondo marcatore del Milan dopo SuperMario. Circostanze che comunque non bastano per essere schierato a prescindere.
Alternative. Quelle che mancano per provare soluzioni diverse. Nocerino si conosce e non ha le qualità per migliorare la mediana, mentre Cristante si è deciso di farlo crescere ancora a Milanello. Anche se meriterebbe un’occasione. C’è bisogno di cambiare nel gioco, ma anche nel rendimento e nelle scelte. Si può anche non vincere, ma non si può accettare un Diavolo così prevedibile.
This post was last modified on 23 Settembre 2013 - 22:44