Punto di forza: il rombo di centrocampo. E’ la linea mediana il fulcro del gioco del Cagliari. Dinamismo ed efficacia. Sono queste le caratteristiche di base presentate dai componenti della metà campo sarda. Nella zona nevralgica del campo di battaglia, Lopez può contare su lottatori capaci di garantire una buona fase di copertura e di inserirsi con energia e vigore. Gli incontristi del Cagliari, Nainggolan ed Ekdal su tutti, sono faticatori instancabili: riescono a eccellere nella fase di rottura, recuperano una marea di palloni e proteggono a dovere la retroguardia. Difende bene anche il vertice basso, Conti, che annovera nel proprio repertorio anche la tecnica e il senso tattico. Non si sottrae ai ripiegamenti nemmeno il trequartista, Cabrera, che nella prima gara di campionato è riuscito ad abbinare qualità e quantità. Insomma, per vincere lo scontro in mezzo al campo, il Milan deve giocare da grande squadra. E’ questa la chiave della sfida.
Punto debole: la difesa. Il reparto arretrato del Cagliari lascia a desiderare. Gli esterni bassi spingono, ma spesso sono imprecisi e svolgono la fase di contenimento con inefficienza e superficialità. Se puntati con regolarità, rischiano di andare in netta difficoltà, mentre le loro discese sulla fascia non dovrebbero intimorirci più di tanto. Sono riscontrabili lacune anche analizzando la zona centrale della retroguardia isolana. La coppia composta da Rossettini e Astori, che si impongono per fisicità, non è nuova a errori. I due, malgrado Astori sia ritenuto uno dei centrali più forti d’Italia, difettano in merito alla mobilità e al senso della posizione. Penetrare il pacchetto arretrato rossoblù risulta tutt’altro che un’impresa.
Elemento chiave: Radja Nainggolan. Il belga è il massimo esponente di un centrocampo roccioso e, di conseguenza, difficile da penetrare. Guerriero in possesso di grandi doti di interdizione, mobilità, resistenza, furore, personalità e inclinazione all’inserimento, Nainggolan è uno degli incontristi più ostici della Serie A. Sa infondere sicurezza al reparto arretrato e dare l’input per le azioni di contropiede. Non è un caso che molte squadre europee di prima fascia si trovino sulle sue tracce. E’ un mastino. Non sarà facile riuscire ad ammaestrarlo.
This post was last modified on 1 Settembre 2013 - 11:10