Sì, perché nemmeno mezz’ora dopo la conclusione del match, quando tutti si aspettavano un Allegri tranquillo e sereno per la vittoria e la qualificazione scaccia polemiche, è accaduto l’inimmaginabile, ovvero vedere il tecnico livornese in una versione davvero insolita. L’allenatore rossonero, infatti, ai microfoni di Mediaset Premium, si è presentato davvero stizzito, stanco delle continue critiche al proprio modo di lavorare. Così, di punto in bianco, ha lasciato tutti senza parole parlando di probabili dimissioni. La rettifica è arrivata poco dopo, a sangue freddo, prima per bocca di Galliani e poi dello stesso Allegri. Tuttavia, se la reazione del tecnico è umanamente comprensibile, stentiamo a capirne i motivi e il modo con cui è arrivata, dopo una vittoria fondamentale e quando proprio non ce n’era bisogno, quasi come se il lavoro di un allenatore possa dipendere dalle opinioni dei colleghi giornalisti. IN RIBASSO.
Neanche il tempo di riprendere fiato dall’intensa giornata di mercoledì, che subito la tensione per i cuori rossoneri ritorna alta. Infatti, il giovedì è stato il giorno dei sorteggi, giorno che, quasi come un déjà vu, ha visto il Milan accoppiato, per la quarta volta in tre anni, al Barcellona. Quasi una maledizione. A rendere ancora più “difficile” la giornata dei rossoneri anche le altre due avversarie sorteggiate, assolutamente di tutto rispetto, quali l’Ajax e il Celtic. Si tratta, e questo è difficilmente contestabile, di un girone complicato, dove non esiste una squadra materasso, dove ognuna delle quattro può andare avanti perché si tratta di quattro compagini con un notevole bagaglio di esperienza internazionale, anche perché è l’unico girone a presentare tutte società che hanno già vinto la Coppa dalle grandi orecchie. Ma non possiamo nascondere che Ajax e Celtic sono assolutamente alla portata del Milan, che, se vuole difendere il proprio prestigio, non ha altro risultato che la qualificazione. Venire eliminati sarà, con tutti gli scongiuri del caso, da considerare comunque un fallimento. STAGNANTE.
Era risaputo che le maggiori conseguenze della qualificazione alla Champions avrebbero riguardato soprattutto il mercato, che, difatti, dal giorno dopo la vittoria contro il PSV, ha conosciuto una decisa accelerazione, con colpi di scena incredibili. L’eroe di quella serata, Kevin Prince Boateng, è stato addirittura il primo a essere sacrificato. Già il giorno seguente al match, Berlusconi, Galliani e Allegri si sono riuniti ad Arcore per discutere di mercato e si è deciso di fare diversi passi decisivi, a cominciare proprio dal ghanese, ceduto allo Shalke 04 per 12 milioni di euro. Un trasferimento improvviso quanto non proprio inaspettato. È da giugno, infatti, che i rossoneri cercavano un acquirente per Boateng e sembra proprio che la doppietta del ghanese abbia avuto l’effetto di trovarlo al prezzo che il Milan chiedeva. Altro colpo confermato dal vertice di Arcore è stato l’arrivo di Matri, osteggiato inizialmente dai tifosi, che hanno specificato di non avere nulla contro il giocatore, ma che la squadra necessita di rinforzi in altri reparti. Rinforzi, questi, che sembrano non arrivare, poiché la società si sta concentrando ancora sul reparto avanzato. Sfumato clamorosamente Honda, nonostante un rilancio dell’offerta del Milan al CSKA, sembra sempre più vicino un altro clamoroso ritorno, quello di Ricky Kakà. Domani potrebbe essere il giorno decisivo. Nella giornata di ieri, intanto, è stato portato a termine lo scambio con il Genoa, che ha visto Antonini accasarsi in Liguria; al suo posto è arrivato Birsa. Anche Nocerino sembra essere sul piede di partenza. Insomma, si chiude una settimana intensa, ma la sensazione è che quella entrante sarà ancora più calda. È l’ultima settimana del mercato, è la settimana di Adriano Galliani. IN RIALZO.
This post was last modified on 1 Settembre 2013 - 17:48