E anche i primi sassolini dalle scarpe di Kevin-Prince Boateng cominciano ad essere tolti. Sono parole pesanti quelle riportate dalla Bild secondo cui l’ex 10 sarebbe fuggito a gambe levate dall’Italia per un unico vero motivo: il razzismo. Quelle parole pronunciate e poi ritrattate dopo Busto Arsizio, dunque, non erano una semplice boutade del momento: il suo ritorno in Germania, come riporta letteralmente il quotidiano tedesco, “è stata una fuga“.
Ecco le parole di Peter Peters, finacial manager dello Schalke, a Sport Bild Plus: “Boateng voleva andare via a causa degli episodi razzisti in Italia. Aveva un patto con il presidente Berlusconi: sarebbe potuto andare via se il Milan avesse superato il preliminare di Champions League“. Ancora i colleghi tedeschi: “La prima volta Boateng venne offeso in una partita contro la Juventus. I suoi compagni e il mister Allegri lo dovettero calmare. Solo tre mesi prima era stato vittima di cori razzisti in una partita amichevole. Boateng prese la palla, la lanciò in tribuna e lasciò il campo“.
Dopo la partita, ricorda ancora la Bild, scrisse su Twitter: “Una vergogna che accadano ancora queste cose… Fermiamo il razzismo per sempre“. Ricordiamo anche le sue parole nella conferenza tenuta dall’ONU lo scorso marzo: “Bisogna lottare contro il razzismo, ignorare questi episodi sarebbe il più grande errore… E’ una malattia contro cui non esiste medicina. Si deve lottare per sconfiggerlo“. Chiusura laconica dei tedeschi: “Lui non è riuscito a sconfiggere il razzismo. Per questo ha cercato una fuga. Allo Schalke non verrà insultato ma solo festeggiato“. Se avranno motivo per farlo, aggiungiamo noi.
(Traduzione a cura di Veronica Longo per SpazioMilan.it)