E’ diventato il perno della difesa rossonera, guadagnandosi nel corso del tempo la fiducia di Allegri e dei suoi compagni. Philippe Mexes è titolare ormai inamovibile in questo Milan. Di lui ha parlato il suo agente, Olivier Jouanneaux, in esclusiva ai microfoni di calciomercato.it:
Sul momento di Mexes: “Questo momento è per lui una rivincita? No, non penso. E’ in una fase positiva da diverso tempo anche perché si è collaudata l’intesa con Zapata. Nonostante le critiche ricevute da diversi addetti ai lavori, per me la coppia Phil-Cristian è infatti ottima. Si trovava bene anche con gli altri compagni come Nesta e Thiago Silva, ma con il passare delle partite il feeling tra i due è migliorato. In ogni caso, non si difende in quattro, ma in sei-otto quindi quando il resto della squadra gira, giocano inevitabilmente anche meglio i difensori”.
Sul suo ruolo di leader nel gruppo: “Con l’addio poi dei giocatori più rappresentativi, ora Mexes è diventato anche leader. Non so se è stata una richiesta del mister o semplicemente si è trattato di un suo percorso naturale, ma lo vedo molto più motivato, responsabilizzato e appassionato in campo. E’ uno infatti che motiva la squadra e che mette sempre anima e corpo quando gioca”.
Sul suo addio al Milan ipotizzato nelle scorse stagioni: “Per lui il Milan è tutto ed il suo sogno è quello di vincere con la maglia rossonera. In passato infatti non ha mai considerato neanche un attimo un possibile addio perché ha sempre avuto voglia di ottenere risultati importanti a Milano. Ha comprato casa nel capoluogo meneghino e si trova benissimo con l’ambiente ed i compagni. Non dobbiamo dimenticare che quando è arrivato a Milano, era reduce da un infortunio che lo ha obbligato a non poter rendere come poteva nell’immediato. I dirigenti rossoneri sono stati poi sempre corretti. Lo hanno infatti sempre aspettato”.
Infine, una battuta sul suo carattere e sui suoi anni a Roma: “Caratterialmente poi è migliorato rispetto all’esperienza di Roma. Si è calmato, reagisce meno alle provocazioni ma nella Capitale spesso si è arrabbiato per i diversi torti arbitrali subiti. Ora lo avverto più tranquillo. Roma? E’ sempre molto legato alla piazza romana. Ha vissuto sette anni bellissimi nella Capitale e per lui Totti e De Rossi restano due fratelli. A Roma è stato sempre considerato un ‘Testaccino’, un romano acquisito”.