Lo scorso cinque settembre, Adriano Galliani si disse sicuro che “molti orfani di Kakà sono tornati a casa“, a voler dire che molte persone sarebbero tornate a seguire nuovamente il Milan allo stadio con l’arrivo del figliol prodigo.
In realtà non è stato così, o quantomeno non lo è stato per il campionato, visto che i numeri degli abbonamenti per la Serie A di quest’anno sono davvero impietosi. Mentre i mini abbonamenti per la Champions sono stati soddisfacenti, venerdì, ultimo giorno disponibile, il contatore degli abbonamenti al campionato segnava quota 23.372 tessere sottoscritte, il record negativo di tutta l’era Berlusconi, clamoroso se pensiamo che solo cinque anni fa gli abbonati furono oltre quarantadue mila. Facendo il paragone con lo scorso anno, si è registrato un -1298 tessere, segno che la fiducia intorno al Milan cala sempre di più col susseguirsi delle stagioni.
Colpa della crisi economica? Anche, ma siamo certi che il problema principale siano la “crisi del gioco”, la “crisi di grandi campioni”, la “crisi di risultati”, frutto di mercati sempre più all’insegna dell’austerity. Sono tempi duri e siamo certi che i tifosi non abbandoneranno la loro passione per i colori rossoneri, ma abituiamoci a vedere San Siro sempre più spesso desolatamente “povero”…