“Ho sempre pensato – spiega – che il calcio nascesse dalla mente e si dovesse guardare la persona col suo impegno mentre è alla ricerca dell’eccellenza. Io avevo tutti giocatori affidabili, ma se si cerca di recuperare alcuni calciatori che affidabili non sono la cosa si complica. Balotelli? Non faccio nomi, non conosco Mario. Io avevo questo problema con Gullit, che comunque con me dimostrò di essere un professionista esemplare. Vede, una volta io prima di prendere giocatori come Rijkaard mandavo osservatori in giro per conoscere tutto di loro, anche cosa mangiavano. Conoscendo però la bravura di Galliani, dirigente camaolentico e vera forza di questa società, credo che si supereranno le difficoltà”.
Sui rischi del Milan contro il PSV: “Le sconfitte non fanno mai bene. Gli olandesi hanno limiti dovuti all’inesperienza, per evidenziarli il Milan dovrebbe riuscire a fare ciò che ancora non ha fatto: squadra ben collegata e posizionata in 30 metri e marcature strette, così si mettono in difficoltà i giovani”.
This post was last modified on 27 Agosto 2013 - 15:26