PSV: arrembaggio sugli esterni e Matavz, tenuta difensiva incerta

matavzCi siamo. Stasera, a San Siro, andrà in scena l’atto decisivo dello scontro tra Milan e PSV. Attorno a questa sfida ruota il futuro dei rossoneri: non poter prender parte alla competizione calcistica più importante al mondo sarebbe uno smacco enorme sotto ogni punto di vista. Ecco allora che il superamento del turno costituisce un imperativo. Dopo l’1 a 1 maturato in Olanda e dopo la sconfitta di sabato pomeriggio, gli uomini di Allegri non possono permettersi di sbagliare. Il PSV, dal canto suo, si presenterà alla Scala del Calcio con entusiasmo e aggressività. Cocu intende schierare i propri ragazzi con il 4-3-3 presentato in occasione della gara d’andata: gli esterni di difesa avranno il compito di spingere dall’inizio alla fine, supportando con regolarità gli esterni d’attacco e creando superiorità numerica sulle fasce, mentre i centrocampisti saranno incaricati di fare possesso palla e di effettuare incursioni nella nostra area.

Punti di forza: corsie laterali e inserimenti tra le linee. L’incontro di scena martedì scorso ha confermato che il PSV è una squadra dinamica e tecnica, che può contare su un buon gioco sulle fasce, nonché su esterni in possesso di resistenza e inclinazione al dribbling. Le sovrapposizioni tra terzini e punte esterne, che alternano azioni personali ad assist per Matavz, sono il fulcro della filosofia di gioco dei Contadini. Ma non finisce qui. Analizzando con attenzione lo scontro di scena al Philips Stadion, si può comprendere quanto i ragazzi di Cocu sappiano rendersi pericolosi anche tramite i movimenti tra le linee. Sfruttando una miglior condizione fisica, i centrocampisti del PSV potrebbero attaccarci per vie centrali, inserendosi il più possibile e cercando di tanto in tanto la conclusione. I nostri mediani dovranno posizionarsi con molta attenzione: concedere palle gol per colpa di un’eccessiva distanza tra i reparti sarebbe un errore da evitare.

Punti deboli: poco filtro a centrocampo e difesa. I centrocampisti di Cocu, seppur in possesso di dinamismo e doti tecniche, peccano di fisicità. Ciò significa che spesso sono costretti a soccombere nei contrasti e, inserendosi con regolarità ma rischiando di terminare la propria incursione con un nulla di fatto, rischiano di concedere spazi e di esporre la difesa a pericoli. Arriviamo ora alla seconda lacuna degli olandesi: la retroguardia. Il pacchetto arretrato è formato da due esterni di spinta che, però, incontrano problemi nella fase di copertura. Quando puntati con decisione, i difensori esterni del PSV rischiano di essere superati con tranquillità. Vanno di conseguenza in affanno anche i centrali che, per via della giovane età e di un assetto tattico votato all’attacco, sono esposti ad azioni e a volte incappano in amnesie e ingenuità.

Elemento chiave: Tim Matavz. Sebbene il gioco del PSV si concentri sugli esterni e sugli inserimenti dei mediani, il centravanti sloveno è il giocatore capace di cambiare il volto della gara. Trattasi di una punta di peso, abile nel tenere palla e nel far salire la squadra, creando spazi per i compagni e mettendo in apprensione le difese avversarie. I cross provenienti dalle fasce sono manna dal cielo per lui. Matavz fa infatti del colpo di testa una delle sue armi migliori e, come dimostrato all’andata, possiede un buon senso del gol. Bisogna concedergli meno occasioni possibile.

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