Nella ancora una volta, fatal Verona, l’unica luce di uno spento centrocampo ha il nome ed il cognome di Andrea Poli. Arrivato dalla Sampdoria, grazie al sacrificio di Salamon, il centrocampista ex Inter che aveva impressionato nel pre-campionato, non ha deluso le aspettative nemmeno ieri. Un gol con l’istinto e i movimenti di un vero attaccante, la classe di un giovane che vuole essere il futuro del Milan e della Nazionale italiana. L’uomo giusto al momento giusto. Sarà difficile per Allegri lasciarlo fuori contro il PSV, anche con il ritorno di Muntari e De Jong, il primo goleador del campionato è pronto a diventare un vero e proprio Poli..centro.
Quello che ieri, vuoi le due partite in pochissimo tempo, vuoi una forma fisica che stenta ad essere delle migliori, non è riuscito ad essere Riccardo Montolivo. Poche idee, spesso sbagliate oppure confuse. Sotto ritmo già nel primo tempo quando spesso ha concesso palloni importanti agli avversari in zone molto delicate del campo. Il ritorno da play basso, senza l’incontrista De Jong è stato tutto, tranne che da ricordare.
Ancor peggio è andata ad Antonio Nocerino. Sempre più fantasma di quel giocatore ammirato nell’ultima stagione di Ibrahimovic. Se prima ogni tiro diventava un gol, oggi la palla si spegne di molto sopra la traversa. L’ennesimo cambio di numero: dal 22 al 23, passando per l’8, non ha dato gli esiti sperati. Serve più concentrazione sia in fase di copertura che davanti. Manca lo sprint e la tenacia dei giorni migliori, quando Mister X era diventato uno dei punti fermi della squadra. Non basta Poli, servono idee e brillantezza da parte di tutti.