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E il resto è soprattutto il mercato. Lo ripeto da tre mesi: se si passa il playoff si fa mercato, in caso contrario nisba. Galliani i colpi li ha giá preparati, ora deve solo assestarli, non appena ha i soldi. Con questi giocatori, alcuni di essi fatti e finiti, non dovremmo piú vivere i blackout di Verona. Di certo giovedì a Montecarlo sarà ufficializzato Honda, l’unico che arriverà anche in caso di debacle con il PSV. L’altra operazione già pianificata è Alessandro Matri, che ha rifiutato tutto il rifiutabile per aspettare il Milan. Con buona pace di Marotta e Conte. Allegri lo aspetta come una manna dal cielo, lo si è capito quando dopo Verona ha citato la determinazione e continuitá di Toni in contrasto con l’ingiustificabile scostanza delle tre creste, soprattutto le due laterali. In fondo Balotelli è l’unico che ci ha provato e si è preso le responsabilità, anche via Twitter nel dopopartita. Gli altri due? Spariti, in campo e fuori. Per questo Allegri ha bisogno di Matri, uno che lotta per 95 minuti. Il problema del Milan é stato giocare in 8 per 75 minuti. É normale che difesa e centrocampo soffrano, ma il problema a Verona é stato l’atteggiamento degli attaccanti. Contagioso oltretutto.
Non a caso Zapata e Mexes sono stati tra i migliori e il sacrificio Astori mi sembra sinceramente inutile. Anche perchè non stiamo parlando di Thiago Silva… Le risorse economiche è il caso di indirizzarle su quello che sarebbe il vero grande colpo di mercato, cioè il gioiello Eriksen, un altro già opzionato da Galliani. Un altro per cui bisogna attendere l’esito del playoff. Con questi tre acquisti Honda, Matri ed Eriksen non diventiamo competitivi, diventiamo forti.
Chiusura doverosa su quello che è stato il tema centrale di tutta la campagna mediatica estiva, un tema ben sintetizzato dalle magliettine con cui ha posato il nostro ex “capitanino” (diminutivo d’obbligo rispetto a chi lo ha preceduto). Tutti i giornali, tutta l’estate, sobillati dai vari Della Valle e ispirati dai “bonolisiani”, hanno creato il tormentone da “rigore inventato per il Milan”. Come se l’anno scorso i nostri undici rigori fossero meno netti dei dieci della Fiorentina. O come se nessuno si ricordasse i due che ci mancavano nello scontro diretto del Franchi. Morale: la Fiorentina è riuscita abilmente a raggiungere il suo scopo attravero un’imponente campagna di connivenza mediatica. Per capire a cosa mi riferisco basta scandagliare tra i pacchetti azionari nell’editoria in possesso della famiglia Della Valle. Si sono accodati tutti gli anti milanisti e anti Berlusconiani classici. L’effetto qual é stato? Rigore netto su Balotelli al 90esimo negato. Intendiamoci: a Verona abbiamo strameritato la sconfitta e il rigore non avrebbe cambiato il mio giudizio, Mario non deve più protestare in quel modo, ma quegli occhi volutamente chiusi di Calvarese mi fanno preoccupare in vista di una stagione in cui per avere un rigore, mi sa, ci dovranno sparare in area.
This post was last modified on 26 Agosto 2013 - 16:43