Tutti i nodi vengono al pettine, ma molti rimangono di nascosto impigliati fra loro. È quello che avrà pensato Massimiliano Allegri, ormai rassegnato ad allenare il Milan meno competitivo della storia, consolato parzialmente dalle notizie provenienti dall’infermeria. Per un Birsa che arriva (scambio nella notte col Genoa che ha portato il maliano Traore in rossoblu), un saluto va fatto a Ljaijc e probabilmente anche all’immediato arrivo di Honda. No cash, no party: il serbo della viola, nonostante le frizioni con la società, non sembra esattamente in dirittura d’arrivo (anzi, la cessione di Lamela al Tottenham pone la Roma in pole position), mentre ormai noti e forse irrisolvibili sono i contrasti con la dirigenza del CSKA. Insomma: fino a gennaio ci sarà da soffrire.
Ancor più determinante, e mai come quest’anno più per gli introiti che per il blasone della manifestazione, la qualificazione alla fase a gironi della Champions league. I trenta milioni circa che arricchirebbero le casse di via Turati potrebbero costituire la vera svolta stagionale per i rossoneri. Allegri stringe i denti e già per la trasferta di Verona per la prima giornata di campionato è pronto a riabbracciare Robinho e Mattia De Sciglio. Punto di domanda il ruolo e il rendimento del brasiliano: Boateng non convince e Niang (sebbene parso in ripresa) non garantisce ancora una certa costanza di prestazioni. Discorso diverso per il terzino prodotto del vivaio: la deludente prestazione di Emanuelson in coppa (specie in fase difensiva) e le lacune difensive di Constant spingono verso una coppia di terzini tutta italiana. A destra Abate è ormai una certezza, e inevitabile pare un sacrificio del numero 2 sull’out mancino dove egregiamente si era già comportato sul finire della passata stagione e in confederations cup.
In attesa del ritorno di De Jong e dello stesso Boateng (previsto con tutta probabilità per il ritorno conte il PSV in programma per mecoledì 28), importante banco di prova sarà quello del Bentegodi: squadra giovane (anche se non ai livelli degli olandesi allenati da Philippe Cocu), ma molto affamata quella di Mandorlini. Tutt’altro che scontato il risultato finale. Recuperi a parte, per quanto fondamentali, fattore X da perfezionare quell’intesa fra Mario Balotelli e Stephan El Shaarawy che già buona era parsa ad inizio secondo tempo ad Eindhoven. Perchè per passare il turno, bisognerà anche convincere della bontà del gioco rossonero.