Le note liete della gara di ieri sono state tante, partendo da Abbiati, proseguendo per i terzini, per un centrocampo tosto e grintoso col rientro di De Jong e concludendo con uno straripante attacco guidato dalla doppietta di un Kevin Prince Boateng che ha ricordato quello del primo anno in rossonero.
Tra i tre “tenori” offensivi, l’unico che non è andato in gol è stato Stephan El Shaarawy, ma guai a pensare ad una partita anonima per lui. Il Faraone è stato autore di un match di altissimo profilo, “macchiato” da una clamorosa traversa centrata nel primo tempo; tantissimi spunti per lui, un duello sempre vinto col malcapitato Bremet e il solito, grande lavoro in fase di copertura. Probabilmente non si è notato nelle immagini televisive, ma i nostri attentissimi inviati a San Siro ci hanno rivelato che ogni giocata di ElShaa veniva accompagnata da un sostegno incessante da parte dei tifosi, col decibel degli applausi e dell’incitamento che aumentava ancora di più quando le giocate dell’italo-egiziano non andavano a buon fine. Grandissimi attestati di stima, dunque, da parte dei supporters, che hanno dimostrato ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, il loro enorme sostegno alla squadra ed, in questo caso, al numero 92. Insieme a Balo, deve essere lui il trascinatore in quella che si prospetta come un’annata difficile e delicata ed i tifosi saranno al suo fianco anche nei momenti meno positivi; la Curva lo vuole sempre in campo, ecco spiegato forse il motivo per cui c’è tanta riluttanza all’arrivo di un ulteriore attaccante. Non che si abbia qualcosa contro il pur bravo Matri, ma l’arrivo ormai imminente del centravanti ex Cagliari rischia di chiudere qualche porta ad El92, visto che Balotelli è davvero l’unico insostituibile nelle gerarchie di Allegri, quindi nel nuovo 4-3-1-2 sarebbero Stephan e Matri a giocarsi il posto accanto a SuperMario.
Con gli striscioni, con le parole, con gli applausi: i tifosi si sono schierati in tutti i modi possibili. “Con l’attacco siamo a posto, Matri non serve“, questo il pensiero della Curva e vedendo la partita di ieri pare difficile contraddirli. Sta ad Allegri amalgamare al meglio tutte le componenti offensive (non dimentichiamo Niang e Robinho), ma lasciare in panchina il ritrovato Faraone sarà indubbiamente molto complicato.