La qualità in mediana, il carisma là dietro: ultimi tasselli cercasi, ma prima c’è il PSV dello spavaldo Cocu. Che deve essere smentito

Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Editorialista per IlSussidiario.net, collabora con La Gazzetta dello Sport e Il Giornale. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. Da agosto 2013 è la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason.

Il direttore di SM, Christian Pradelli, con Guglielmo Mastroianni di Milan Day.
Il direttore di SM, Christian Pradelli, con Guglielmo Mastroianni di Milan Day.

Salerno-Reggio Calabria, ieri nel tardo pomeriggio: mi fermo a Lamezia Terme per incontrare uno dei più fervidi giornalisti rossoneri “anti-sistema” con cui, finora, avevo solo avuto il piacere di colloquiare su Facebook e Twitter. Senza dimenticare di quella volta, al telefono, a Milan Channel. Avevo bisogno di capirne di più, di sapere le sue idee a proposito di questo Milan silenzioso ed operoso, squadra giovane e dal carisma acerbo, tanti muscoli e ancora troppa poca tecnica. “Lì in mezzo senza Montolivo siamo fritti“, ne è certo l’amico Guglielmo Mastroianni di Milan Day, realtà web particolarmente conosciuta ed apprezzata in orbita rossonera. “E pensare che io credo manchi comunque qualcuno dietro“, rispondo. Intimamente non mi devo essere ancora ripreso dall’addio di Thiago.

Ma su una cosa ci troviamo subito d’accordo: questo Milan non ci dispiace. L’attacco è uno dei più forti della Serie A (che sia forse il più completo?), il centrocampo resta sempre “contato” negli uomini e avrebbe effettivamente bisogno di un ultimo innesto di un certo peso. Si pensa ad Eriksen, come dall’estate del Mister X in poi, dove tanto, tutto forse è cambiato tranne quell’incognita per la mediana. “Ma ben venga anche Honda“, incalza Guglielmo. Serve classe, inutile girarci attorno. Ma ci accontentiamo anche di due soli piedi buoni in grado di ispirare geometrie degne di questo nome. Degne di questo club. Che dire, poi, sul reparto arretrato? “Meriteremmo di avere un condottiero con gli attributi“. Perché? Mexes non lo è? Silenzio. “Forse ha un carattere troppo fumantino“, chioso io. E l’interesse migra in Olanda.

Già, è tempo di PSV Eindhoven: oggi ultimo allenamento prima della partenza per la terra dei tulipani. L’allenatore Cocu non ha paura ed è conscio di potersela giocare alla pari: ha in testa ancora quel pazzesco 3-1 del maggio 2005, quando fu la bellissima incornata in tuffo di Ambrosini a regalarci pur col brivido la finale di Istanbul. Inutile ricordare che in 8 anni lo scenario e completamente diverso: il Milan non è quel Milan e il PSV non è quel PSV. Entrambe sono più deboli, più giovani, ma forse anche più vogliose di mettersi alla prova. È per questo che probabilmente il Philips Stadion avrà una gara sostanzialmente equilibrata. Ed è per questo che, mai come quest’anno, avere la possibilità di giocare il ritorno in casa è una carta in più. Un asso di cuori o di denari. Vietato, sia ben chiaro, pescare il due di picche.

Twitter: @Chrisbad87

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