Soap Ljajic (che non ha cambiato agente), sgoccioli Honda. Intanto il Chelsea fa riscoprire quella carta in più per la mediana: Muntari

Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Editorialista per IlSussidiario.net, collabora con La Gazzetta dello Sport e Il Giornale. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel.

C. Pradelli - Direttore SpazioMilan.it
C. Pradelli – Direttore SpazioMilan.it

Irricevibile, tardiva e inopportuna“. Il giudizio viola sul flirt tra Adem Ljajic e il Milan non ha certo bisogno di intricate parafrasi: per Della Valle & Co. gli 8 milioni di euro messi nero su bianco dal fax di sabato pomeriggio sono pochi, arrivano in un momento in cui da Firenze non sono più disposti a privarsi di pedine di un certo calibro e, soprattutto, destabilizzano il tipico clima frizzantino che si accende quando di mezzo c’è un giocatore in scadenza di contratto. Clima da cui era scaturita anche la notizia infondata del cambio di procura per il serbo: “Una cazzata“, il commento perentorio di Ramadani. Già all’inizio di settimana scorsa parlavamo di sensazioni: oggi siamo certi che qualcosa si muoverà entro il 20 agosto, nonostante ricchi depistaggi e apparenti controsensi (uno su tutti, quello di Ola John che ha visto “contrapporsi” il possibilista Galliani di qualche tempo fa al Braida di tre giorni or sono).

E se per Ljajic il braccio di ferro è ufficialmente partito ed avrà sviluppi decisivi molto difficilmente nel corso di questa settimana, l’affare Honda dà sempre la sensazione di potersi chiudere in positivo da un momento all’altro: il giocatore vuole il Milan, è disposto a decurtarsi l’ingaggio del primo anno da 2,5 a 1,8 milioni di euro ed attende la sosta del campionato russo per capirne di più sul suo futuro. Ieri si è svolta la sua (forse) ultima gara con la maglia del CSKA: 0-0 contro il Rubin Kazan, Keisuke in campo 80 minuti senza lasciare il segno. Ora, come detto, arrivano la sosta e tanto tempo per ragionare sul da farsi. Se si colma la distanza di un milione, è fatta: resta da capire chi farà il primo passo.

Poche ore fa, intanto, il Milan ha giocato la seconda gara della Guinness Cup, competizione internazionale da cui, nonostante la sconfitta per 2-0 contro gli uomini di Mourinho, uscirà decisamente meglio di Inter e Juventus grazie alla vittoria d’esordio col Valencia. Difesa a parte (resta un tasto dolente, acuito dalle assenze), si rivedono centrocampo e attacco presunti titolari: Muntari-De Jong-Montolivo, Boateng-El Shaarawy-Balotelli. E per un SuperMario ancora in fase di recupero, chi lascia una buona impressione è Sulley Muntari, particolarmente attivo e propositivo. Che sia un nuovo inizio. Per lui e per l’Allegri IV ancora in cerca di identità.

Twitter: @Chrisbad87

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