Si chiama “Tutti pazzi per Mario. Il fenomeno Balotelli” ed è il primo e-book dedicato al numero 45 rossonero, vero uomo copertina del Milan di oggi. Autore è Federico Bertone, giornalista di 7Gold e amico di SpazioMilan.it, che proprio da queste colonne ha deciso di spiegarci la genesi di un’idea destinata a far parlare di sé. “Il titolo è indicativo, non si tratta di una semplice biografia. Balotelli è un fenomeno sociale, seguito da tifosi e sponsor. Rappresenta un simbolo della nostra società, piace ma allo stesso tempo spaventa perché è nuovo. Come uomo non è un fuoriclasse, ma non dimentichiamo che ha avuto un’infanzia difficile ed è sempre sotto la lente di ingrandimento. Razzismo? Balotelli è un Constant elevato all’ennesima potenza, Mario però deve combattere il razzismo in un altro modo, senza reagire come spesso fa nei confronti della gente“.
Federico, perché il razzismo pare essere sempre più un problema italiano?
“Il razzismo è un problema italiano, in Inghilterra Mario non è mai stato fischiato perché di colore: al City ne ha fatte di cotte e di crude, era tartassato dai tabloid, ma non per motivi di pelle. In Italia non siamo abituati ad avere un italiano di colore, anche se nato a Palermo. E’ uno di noi. In Francia e anche Spagna si sono abituati ad accogliere in squadra giocatori di questo tipo, da noi ancora no. Balotelli ha la straordinaria possibilità di fare da spartiacque nel nostro paese. Negli Stati Uniti hanno capito davvero la sua importanza, non a caso il Time gli ha dedicato una copertina: questo è successo a pochissime persone in Italia, da fisici a scienziato fino a premi Nobel. E’ stato un grande riconoscimento“.
Anticipaci la parte più interessante del tuo e-book.
“Il pezzo più bello che c’è nel libro è legato alla sua infanzia complicata, fin dai tempi di Palermo: già da bambino era fortissimo con il pallone ma molto irrequieto. Quello più curioso ed interessante, invece, è stato quello sulle donne. Ci ho messo un po’… Il Balotelli giocatore è l’attaccante più forte che abbiamo in Serie A, più di Higuain, Gomez e Tevez che ormai il meglio l’hanno dato. Balo no, ha ancora margini di crescita ed un talento non espresso del tutto“.
Credi sia un potenziale Pallone d’Oro?
“Credo proprio di sì. E’ esploso in Nazionale nell’Europeo con la doppietta alla Germania, adesso i prossimi Mondiali 2014 saranno un banco di prova fondamentale. Il Milan senza di lui l’anno scorso non sarebbe arrivato in Champions, ha portato una ventata fresca necessaria ad una squadra che stava calando: è stato l’anima della rimonta. Ha portato entusiasmo anche nei tifosi, senza dimenticare che nel girone di ritorno i rossoneri hanno avuto un solidità difensiva invidiabile che molti dimenticano“.
Che cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
“Per l’anno prossimo vedo una Juventus un gradino sopra le altre, ma il Milan se la può giocare con Napoli e Fiorentina, che si sono rinforzate ma non sono così superiori. La squadra di Allegri poi arriva pronta e si conosce da un anno: sono convinto che inizierà bene la stagione. Difficile dire se lotterà per il vertice, ma con un paio di acquisti come si deve può lottare per lo scudetto“.
Dove?
“In difesa ma soprattutto a centrocampo, dove c’è pochissima qualità a parte Montolivo. Silvestre non basta, serve per rimpiazzare Bonera. In particolare Allegri, al quarto anno in panchina, deve dare finalmente un gioco al Milan. L’obiettivo non è vincere la Champions, ma spendere bene e giocare un calcio preciso. Così facendo il tricolore è possibile, ma il mercato deve dare una mano. E un Balotelli dall’inizio è sicuramente un valore aggiunto“.