Nell’appuntamento dell’anno, anche se non siamo nemmeno a settembre, non ha fallito. Anzi, ha dato una sterzata incoraggiante dopo un’estate, e diverse prestazioni (per non dire stagioni), negative. Ci si potrebbe fermare proprio alla partita del “Philips Stadion”, quando il Boa è sì entrato nell’azione del vantaggio di El Shaarawy (passaggio prima dell’assist di Abate), ma ha anche e soprattutto deluso ancora dal punto di vista del rendimento con il passare dei minuti. Una vittoria del genere, delle giocate così, da “vecchio” Prince, possono far rinascere nel modo giusto e in tempo un giocatore ancora prezioso per fisico, impeto e caratteristiche, spesso inespresse. C’era in palio il destino, sportivo ed economico, del giovane Diavolo e Boateng è salito sul trono. Adesso fondamentale non accontentarsi, essenziale dare subito delle conferme. Da Cagliari in poi, senza fermarsi più in maniera quasi totale, come successo in passato.
Boateng deve essere considerato una risorsa importante. Deve disciplinarsi tatticamente e migliorare in precisione e lavoro con il pallone, può essere l’arma in più: come nell’anno dello scudetto. E magari, chissà, tornare ad essere anche trequartista (aspettando Honda da qui al 2 settembre) nel modulo che Allegri riproporrà, non in maniera incessante, nei prossimi mesi. Ma da attaccante esterno, se veloce e rapido di testa, ha trovato la sua dimensione. Che da ieri, speriamo, potrà tornare a grandi livelli. Un destro secco per l’1 a 0 ed un sinistro sporco quanto insidioso e vincente per il tris del trionfo finale: il PSV è ai suoi piedi. Ecco il Boateng europeo, quello che si esalta nella grandi occasioni, specie in Champions (vedi il Barcellona l’anno scorso al “Meazza” negli ottavi, vedi le reti eccezionali contro blaugrana e BATE Borisov nei gironi nel 2011-2012). Un record, quello personale di reti segnate nella massima competizione in Europa per i club di proprio 2 stagioni fa, fermo a 3 realizzazioni. Adesso siamo già a 2 e siamo solo all’inizio, ma prima di tutto c’è da riconquistare Milan e tifosi, meno Allegri. E la standing ovation della notte della qualificazione è il miglior buon auspicio possibile.
This post was last modified on 29 Agosto 2013 - 14:37