Riccardo di nome e di fatto. Di un un fatto spiacevole, per ora. Riccardo Saponara, talento classe ’91, arrivato in sordina così come fece a suo tempo Ricardo Kakà, fino ad ora sembra aver ripercorso solo le tappe spiacevoli della carriera del campionissimo brasiliano. Così come l’ex 22, infatti, un fastidioso problema di pubalgia ne sta condizionando l’esplosione coi colori rossoneri. Niente da fare per un recupero dell’ex Empoli in vista della sfida di andata del preliminare di Champions contro il PSV: il nuovo numero 8 rossonero resta il vero oggetto misterioso dell’estate milanista.
Allarmismo giustificato: per un Milan che, a detta degli stessi Adriano Galliani e Massimiliano Allegri nella conferenza stampa di inizio ritiro, aveva progettato un ritorno al trequartista alle spalle della coppia Balotelli-El Shaarawy, l’assenza del giovane under 21 non solo rende la via impercorribile (impensabile un rispolvero di Boateng in quella posizione), ma priva la rosa di un elemento di assoluto valore anche in altre zone del campo. Esterno in un attacco a tre, eventualmente seconda punta, sporadicamente mezzala: Riccardo ha davvero tutte le qualità possibili per accrescere esponenzialmente il tasso tecnico del centrocampo rossonero. Si capisce solo così quale sia il motivo del ritardato acquisto di Honda o della mancata stoccata finale al colpo Ljaijc: il Milan crede fermamente nel campioncino di Forlì ed è disposto ad aspettare ancora pur di vederlo nel ruolo di protagonista.
D’altronde l’occasione è troppo ghiotta: l’idea di avere in casa l’erede del mai dimenticato brasiliano stuzzica non poco la fantasia dell’ad rossonero, che dal canto suo non aveva mai nascosto in queste ultime sessioni di mercato la volontà di riportare a casa il “bambino d’oro”. Ora che Kakà sembra essere rinato con la cura Ancelotti (la benevolenza dei giornali spagnoli nei suoi confronti, per la prima volta dal momento dell’acquisto, conferma quanto bene abbia fatto al brasiliano tornare a lavorare col suo vecchio allenatore) ed è quindi impossibile pensare di riportarlo a Milanello, l’unica alternativa possibile è affidarsi agli di Riccardo Saponara. Che dal canto suo fa di tutto per nascondersi: il paragone è scomodo ma non così esagerato e l’approdo al Milan conferma la bontà delle qualità del ragazzo. In attesa della prova del campo, resta la faccia pulita di un giovanissimo desideroso di cominciare la propria avventura ed esplodere in un club importante come quello di via Turati. Analogie: i tifosi rossoneri si augurano diventino qualcosa di più.
(Giuseppe Salmone Della Porta)