Concentrazione massima, la testa solo al PSV. Massimiliano Allegri non si preoccupa delle voci, le più insistenti lo danno in rischiosa discussione in caso di mancato passaggio del playoff di Champions, alcune, poche, parlano di un esonero sicuro in caso di non vittoria (Tuttosport stamane scrive di un Mangia già pronto a subentrare in panchina), che lo vogliono ancora lontano dal Milan, preferendo, come sempre, il dialogo con la squadra per fare gruppo e presentarsi domani a San Siro carichi e consapevoli. Ci sarà uno stadio che si aspetta una squadra affamata e convincente, ci sarà in palio un “premio”, anche in termini di denaro, di assoluto valore e soprattutto alla portata, che bisognerà inseguire con le unghie e con i denti, lottando da veri Diavoli.
E così Allegri sta pensando a qualche cambio di formazione, ma in particolare chiede attenzione e non vuole lasciare nulla al caso. Ieri, dopo l’allenamento della mattina (corsa, possesso palla e tattica), l’allenatore rossonero ha convocato una riunione tecnica. Un’ora di faccia a faccia con i giocatori dov’è stato mostrato il video dell’1 a 1 ad Eindhoven, ma anche quello della sconfitta di Verona all’esordio in campionato. Perché gli errori di sabato scorso hanno fatto scattare l’allarme, specie in difesa, e va corretto l’approccio mentale e caratteriale della prestazione in campo. Allegri non si è limitato a (ri)studiare ai raggi x la rosa di Cocu, ne ha approfittato per una riunione fiume e mettere in chiaro diverse situazioni. Un confronto chiaro e deciso, ma senza nessuna polemica.
La sfida che vale una stagione, e che deve essere vinta per dare senso al terzo posto dell’anno scorso, sarà diretta dall’inglese Clattenburg. De Sciglio va verso il rientro in campo, De Jong ci sarà; Boateng favorito per una maglia rispetto a Niang. Occhio al possibile ballottaggio El Shaarawy-Robinho. Alla domanda se il suo destino sarà legato all’incontro europeo ormai prossimo, che sicuramente gli verrà posta nella conferenza stampa odierna a Milanello (inizio ore 14), Allegri, immaginiamo, si limiterà ad un giustissimo “pensiamo alla partita”. Anche se sa bene che un passo falso sarebbe gravissimo.