Si è espresso anche sulla qualità del calcio giovanile italiano: “La finale dell’Europeo U-21 è stata emblematica: i nostri calciatori, pur con potenziale promettente, sono stati sconfitti da avversari di maggiore esperienza. La maggior parte dei giocatori spagnoli aveva già debuttato in Champions League. In Italia si crede nei giovani solo quando si è obbligati. Dobbiamo cambiare la nostra mentalità e renderci conto che non esiste niente di peggio che far giocare un ragazzo giovane solo perché si è obbligati e non perché si crede nei suoi mezzi”.
Per chiudere, due parole sul ranking FIFA e su come vive il calcio il nostro paese: “L’arrivo di parecchi stranieri importanti può fare bene all’Italia ad ogni livello, perché i risultati a livello internazionale possono far migliorare la posizione dei club nel ranking FIFA. A questo punto aumenterebbero le risorse a disposizione del calcio italiano: ad essere ottimisti, ci sono molti margini di crescita. Penso al modo in cui si vive il calcio in Italia rispetto agli altri paesi. Ha acquisito un enorme potere, anche a livello mediatico, forse esagerato. Ormai un comportamento da stadio è sinonimo d’inciviltà. E’ prima di tutto una questione di mentalità, gli aspetti tecnici e normativi vengono di seguito”.
This post was last modified on 27 Luglio 2013 - 17:15