Ministro, la multiculturalità del Milan sembra far fastidio a quelli che dovrebbero chiamarsi tifosi. Che idea si è fatta?
“E’ vero che il Milan spicca per la diversità di molti suoi giocatori ed è un fatto estremamente positivo, segno di una società sportiva matura. Purtroppo la diversità, soprattutto quando riguarda persone note, può diventare una minaccia. Invece la multiculturalità è un fenomeno che valorizza le diversità e va accompagnato. Per questo servono nuovi strumenti“.
Quali?
“Occorre coinvolgere la società civile, gli enti locali e tutti i ministeri, da quello dell’Istruzione al Welfare fino allo Sport, ovviamente, per rafforzare in primis ciò che già esiste: partiamo dall’applicazione delle leggi vigenti“.
Ma durante le partite di calcio sembra che non sia così semplice…
“Qui la responsabilità è della Federazione che deve mettere in condizione i suoi tesserati di lavorare serenamente“.
Con quali misure?
“Credo che un calciatore abbia già addosso la tensione della prestazione sportiva e, in quanto lavoratore che sta svolgendo il proprio compito, debba potersi sentire tutelato“.
Constant ha sbagliato a reagire scagliando la palla contro i tifosi?
“Le reazioni variano da persona a persona, non voglio giudicare il gesto, ma ci indica la necessità di compiere un ulteriore sforzo per contrastare episodi di razzismo di quel genere“.
Mario Balotelli è il ragazzo ideale per promuovere questa campagna?
“Ci ha accompagnati recentemente in questo percorso, durante l’amichevole di Bologna tra Italia e San Marino. Ha dato la sua disponibilità e per noi è molto utile per il simbolo dello sport sano che rappresenta. Mi piacerebbe, però, raccogliere tante altre adesioni proprio dal mondo dello sport“.
This post was last modified on 30 Luglio 2013 - 10:14