Intervistato in esclusiva dal quotidiano spagnolo As, ha parlato Andriy Shavchenko. L’ex-attaccante rossonero ha parlato al giornale iberico dell’arrivo di quel Carlo Ancelotti che al Milan lo allenò e lo portò a diventare uno degli attaccanti più forti del panorama calcistico europeo, andando a vincere Champions League e Pallone d’oro. In più si è soffermato sul ruolo del goleador moderno, che secondo lui appare meno incline a lavorare sotto porta e di più a giocare per la squadra.
Su Carletto ha solo parole d’elogio e auspica per lui e per il suo Real un’annata di successi: “Ancelotti e Real Madrid credo sia un’accoppiata perfetta. Lui saprà far fare del bel calcio a una squadra di campioni”. Campioni e bel gioco sono la ricetta per tornare ad essere di nuovo i più forti di tutti, per tornare galacticos. Per non arrivare ancora sotto al super Barça (rinforzatosi con Neymar) al termine di questa stagione. Dal Real attuale a chi è stato il simbolo dei Blancos per anni: Raùl. Su di lui ha detto: “È un grande campione che ha saputo ricoprire diverse posizioni in campo e raggiungere i più grandi obiettivi. Io ero più al centro dell’attacco e dovevo solo fare gol, lui giocava molto per la squadra”. Entrambi di gol ne hanno fatti molti e con Inzaghi compongono il podio dei tre maggiori goleador delle competizioni europee: “Per un attaccante l’unica cosa che conta è il gol. È grazie ai gol che si fanno buoni affari sul mercato: più segni, più vali soldi e più il tuo contratto sarà ricco“.
Andriy si era recentemente accostato alla politica del suo paese con grande entusiasmo che però si è dovuto subito spegnere a causa di un turno di elezioni molto poco convincente: “Basta politica per me. Ho investito tanto in denaro ed energia ma non è andata bene. Ora il futuro è un agenzia per calciatori”. Chissà che proprio dalla sua agenzia non ne esca un nuovo attaccante ucraino di altissimo livello, un nuovo Sheva, insomma: il degno erede al posto di Zar d’Europa.